La Stampa 19.6.18
La Lega sorpassa il Movimento 5 Stelle
Di Maio non riesce a contenere l’alleato
di Amedeo La Mattina
Luigi
Di Maio assicura di non soffrire del complesso di inferiorità nei
confronti dell’alleato leghista. Eppure il ciclone Matteo Salvini lo ha
oscurato e costringe l’opposizione ad inseguire la sua narrazione
politica. Il ministro dell’interno pianifica le sue uscite, non lascia
nulla al caso, apre un fronte dietro l’altro (ieri quello dei Rom),
correndo come una lepre tra social, Twitter e comizi. Il giorno in cui
si è insediato al Viminale aveva confidato che non avrebbe mai smesso i
panni di capo partito, non si sarebbe ingessato e ingrigito dentro una
grisaglia. Palazzo e piazze perchè c’è sempre la prospettiva di un’urna
che si deve aprire, un’elezione da vincere. Salvini guarda alle elezioni
europee, regionali e comunali del 2019 per trasformare le attuali
intenzioni di voto in percentuali reali.
Lega primo partito
I
sondaggi rilevano numeri che premiano il leghista e la sua martellante
campagna contro i migranti, le Ong, i Paesi europei che non aprono i
loro porti mentre lui chiude i nostri alla nave Aquarius che alla fine
ha trovato un approdo a Valencia. L’uomo forte piace agli italiani e
svetta, raggiunge numeri impensabili anche rispetto al quel 17% del 4
marzo. Nel sondaggio Swg per il tg La7, la Lega supera per la prima
volta il Movimento 5 stelle: 29,2% contro 29%. Una frazione ma comunque
un sorpasso con i grillini che perdono il 2,5% mentre il Carroccio
cresce del 2,2%. Tutti consensi divorati a Forza Italia che vale il
9,2%.
Di Maio nervoso insegue
Rom, migranti, famiglie
composte solo da una mamma e un papà, difesa del Made in Italy, navi da
bloccare perchè carichi di riso orientale e prodotti alimentari
extracomunitari: una narrazione che il Pd e la sinistra non riescono a
neutralizzare. E di fronte alla quale Di Maio incontra enormi difficoltà
a emergere e a far vedere il lavoro che sta facendo al ministero dello
Sviluppo economico e del Lavoro. Il leader 5 Stelle tenta il
contrattacco comunicativo, chiede trasparenza sulle donazioni ai
partiti, andati anche alla Lega e alle fondazioni collegate, ma è
costretto a spiegare i risvolti dell’inchiesta sullo stadio romano, il
perchè e il per come le mele marce collaborano con il Movimento. Ieri
per prima volta Di Maio ha pizzicato Salvini, «Mi fa piacere che abbia
smentito qualsiasi ipotesi di censimento, registrazione o schedatura dei
rom». E tira fuori l’orgoglio del suo lavoro, a cominciare dal suo
impegno a superare il precariato. «Gli italiani sono la priorità, bene
occuparsi di immigrazione ma prima occupiamoci dei tanti italiani che
non possono mangiare».
Berlusconi, chi l’ha visto?
L’ex
Cavaliere all’opposizione è afono, inviperito perché la delega alle
telecomunicazioni è rimasta nelle mani di Di Maio. Ma non dice una
parola, non attacca, non critica. L’altro giorno è apparso con un
comunicato stampa per ricordare la tragedia dei due fratellini morti
nell’incendio di Messina, ma rimane lontano dalla politica. I suoi
colonnelli e le truppe azzurre sono nel panico. In un’intervista a
Libero Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari, ha lanciato un
appello amaro e drammatico: «Deve nascere per forza un soggetto nuovo,
si chiami L’Altra Italia o in un altro modo, entro fine estate,
assolutamente prima delle elezioni Europee. Sennò non facciamo in tempo,
politicamente, a mangiare il panettone». Un altro importante dirigente
di Forza Italia, che non vuole essere citato per il timore di subire
conseguenze spiacevoli, aggiunge: «Di questo passo il rischio non è di
arrivare a Natale per mangiare il panettone, ma di non mangiare nemmeno
la granita questa estate». Per gli azzurri le europee del 2019 sono un
incubo. Salvini, che ieri ha incontrato il Cavaliere ad Arcore, invece
le vede come l’arco di trionfo sotto cui passare per consolidare il suo
potere nel governo.
Campagna permanente
Alle europee di
maggio si voterà con il sistema proporzionale e ogni partito sfiderà la
sorte per conto proprio. Salvini proverà a diventare il primo partito
italiano, consentendo alla Lega di mandare a Strasburgo un folta
delegazione populista che andrà a sommarsi ai tanti altri populisti:
l’obiettivo è spezzare la grande coalizione Popolare-Socialista che da
decenni governa l’Europa. Ma nella prossima primavera ci sarà una
tornata elettorale da far tremare le vene ai polsi e che costringerà le
forze politiche a coalizzarsi. Andranno al voto le Regioni Emilia
Romagna, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Abruzzo, Calabria, Sardegna. E
poi tantissimi comuni: 25 capoluoghi, cui 7 di regione e 19 di
provincia. La stragrande maggioranza delle amministrazioni è retta da
maggioranze di centrosinistra (18), mentre i comuni amministrati dal
centrodestra sono 6. Solo a Livorno i 5Stelle esprimono il primo
cittadino. Salvini è all’assalto di tutto questo. Lo farà con il
centrodestra e il vagone fantasma di Forza Italia.