mercoledì 6 giugno 2018

Il Fatto 6.6.18
Per gli F-35 sono 1,3 miliardi. Che faccio ministro, lascio?
Acconto - Il 25 aprile Roma paga un piccolo anticipo per un nuovo lotto dei Caccia Usa. La nuova responsabile della Difesa confermerà l’acquisto?
di Enrico Piovesana


Cosa farà con gli F-35 la nuova ministra della Difesa Cinquestelle Elisabetta Trenta? Li taglierà come prevedeva la versione originaria del programma elettorale M5S? O andrà avanti sulla strada segnata dal precedente governo?
In attesa di scoprirlo, l’osservatorio MILX sulle spese militari italiane dà notizia di un nuovo ordine italiano a Washington per altri 8 F-35, forse qualcuno in più.
Il contratto, figlio della programmazione stabilita dall’ex ministra Pinotti, è stato firmato tra Pentagono e Lockheed Martin lo scorso 25 aprile, mentre l’Italia ancora senza governo celebrava la festa della Liberazione. Si tratta di un piccolo acconto da 10 milioni di dollari relativo ai velivoli dei lotti produttivi a basso rateo (Lrip) 13 e 14, vale a dire per almeno altri 8 nuovi aerei (6 F-35A convenzionali e 2 F-35B a decollo corto e atterraggio verticale) stando al più recente profilo di acquisizione reso noto l’anno scorso dalla Corte dei Conti – in cui compare il lotto 13 ma non il 14, che potrebbe essere uguale o maggiore. Nessun chiarimento è giunto dalla Difesa, interpellata in merito.
Gli 8 nuovi F-35 ordinati ci costeranno 730 milioni di dollari secondo le previsioni di Lockheed Martin (85 milioni di dollari per la versione A e 110 per la B, cifre fortemente contestate dagli esperti del settore), circa 1,3 miliardi di dollari secondo stime indipendenti (150 milioni di dollari per la versione A e 180 per la B tenendo conto dei costi del motore e degli interventi correttivi di retrofit).
Sommati ai 3 velivoli del lotto 12 ordinati un anno fa (contratto N00019-17 -C-0001 del 28 aprile 2017), il totale degli F-35 finora acquistati sale ad almeno 26, di cui 10 già consegnati (9 all’Aeronautica e uno alla Marina).
Il costo medio reale di ogni aereo è stato finora di circa 150 milioni di euro, ma per rendere pienamente operativi i velivoli pre-serie già consegnati e in consegna sarà necessario aggiornarne il software (la parte più importante e costosa) allo standard Block 4 spendendo circa 40 milioni di dollari in più per ogni aereo.
Il costo complessivo dei 90 cacciabombardieri F-35 che Roma prevede di comprare è di almeno 14 miliardi di euro (di cui 4 già pagati), più altri 35 miliardi di costi operativi e di supporto logistico per i trent’anni di vita operativa.
Il programma, come confermato dall’ultima relazione della Corte dei Conti, produce ricavi per l’industria (non per lo Stato) nell’ordine del 57% dei costi sostenuti (la metà del previsto) e a oggi ha una ricaduta occupazionale complessiva di 1.500 posti di lavoro, 900 a Cameri di cui 600 precari (ben lontani dai 6.400 posti promessi).
Un primo segnale delle intenzioni della neo-ministra Trenta sugli F-35 potrebbe venire già dal prossimo Documento Programmatico Pluriennale della Difesa: l’ultimo, redatto dalla Pinotti, stanziava per il programma 727 milioni quest’anno, 747 milioni nel 2019 e 2.217 milioni tra il 2020 e il 2022.