mercoledì 27 giugno 2018

Corriere 27.6.18
Droga. è allarme tra i giovanissimi
«A 11 anni la prima sniffata di coca»
Segnalazioni cresciute del 39% in due anni: Mattarella: ragazzi non cedete la libertà
di Alessandra Arachi


ROMA La droga colpisce sempre di più i più giovani. Che cominciano a sniffare cocaina anche a undici-dodici anni. E tra quelli che l’hanno provata, nove ragazzini su dieci finiscono per eleggerla a «sostanza preferita».
Questi sono numeri che vengono dall’Osservatorio della Comunità di San Patrignano, migliaia e migliaia i tossicodipendenti passati qui in quarant’anni. Migliaia e migliaia i dati a disposizione sulla galassia droga che sono stati resi noti ieri, giornata mondiale per la lotta agli stupefacenti.
È scomparsa, o quasi, l’eroina, il 43% dei nuovi entrati a San Patrignano non ne ha mai fatto uso, mentre svetta l’uso della cannabis, diffusa nell’87 per cento dei casi, anche qui sempre di più tra i più giovani. Aumentano anche le donne tossicodipendenti.
«Il dipartimento per il contrasto alla droga sarà potenziato», garantisce Lorenzo Fontana, il ministro della Famiglia che ha la delega sugli stupefacenti. E aggiunge: «È proprio ai più giovani che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione, vittime primarie della commercializzazione attraverso il web».
Sono passati 31 anni da quando l’Onu ha deciso di istituire la Giornata mondiale della lotta alla droga, e ne sono passati quaranta da quando la comunità di San Patrignano apriva i suoi battenti per volontà di Vincenzo Muccioli. Ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è proprio a San Patrignano che è voluto andare per lanciare il suo appello. Un messaggio sentito quello del capo dello Stato: «Ai giovanissimi di questo Paese che possono entrare in contatto con le droghe dico che non cedano la libertà a droghe vecchie e nuove. Recuperino fiducia in loro stessi e costruiscano rapporti, coltivino dei sogni per il loro futuro».
Anche i radicali dell’Associazione Luca Coscioni ieri dal Senato hanno voluto lanciare il loro appello nella giornata per la lotta agli stupefacenti: rivedere la legge Jervolino-Vassalli, approvata 28 anni fa. Nel Libro Bianco presentato ieri, infatti, si evidenzia che crescono in maniera esponenziale le persone segnalate per consumo di droghe: da 27.718 del 2015 a 38.613, ovvero il 39 per cento in più in soli due anni. «Il 30 per cento dei detenuti entra in carcere a causa della droga, ovvero oltre 14 mila dei 48 mila ingressi in cella avvenuti nel 2017», si legge nel Libro bianco che oltre all’Associazione Coscioni è stato redatto da Antigone, Forum droghe, Cgil, Coordinamento nazionale comunità accoglienza, Cnca.
In particolare nel libro si evidenzia che a cadere nella rete della repressione penale sono soprattutto i «pesci piccoli», che sono cresciuti dell’8,5 per cento in un anno. Il 34,5 per cento dei detenuti lo è — secondo i radicali — soltanto per questo Testo unico sulle droghe da rivedere. «Colpisce i pesci piccoli e tiene fuori dalle carceri i grandi consorzi criminali», ha sottolineato il radicale Marco Perduca.