La Stampa 29.5.18
“Troppe aggressioni,, il problema va risolto”
di M.T. M.
La
proposta dell’Osservatorio sulla sicurezza è ancora allo stato
embrionale, ma porre attenzione sulla conflittualità nella formazione è
importante, servirà». Diego Meli, appena rieletto segretario regionale
della Uil Scuola, ricorda che il congresso che l’ha confermato per i
prossimi 4 anni era intitolato «Dalla comunità educante inizia la
crescita del Paese».
Una crescita in tutti i sensi, anche etica?
«La
scuola ormai è diventata un ufficio legale, di conflittualità è piena.
Penso al professore del Russell Moro: se ci sono tante aggressioni
significa che un problema c’è e va affrontato nella comunità educante
che è la scuola. Poi, se una famiglia vuole bene al proprio figlio non
dirà che l’insegnante è bravo o cattivo. Deve prima chiedersi perché il
bambino è in difficoltà, discuterne con l’insegnante, trovare insieme la
soluzione»
Ma che cosa potrà fare l’Osservatorio?
«Ha
proposto ai sindacati corsi di formazione da tenersi nelle singole
scuole. L’obiettivo è dare supporto ai rappresentanti per la sicurezza,
figure fondamentali nell’attività lavorativa. Si analizzeranno le
situazioni che si sono verificate per individuare risposte. Non si
tratta solo di evitare l’atto violento, ma di capire perché può
avvenire».
Non è difficile da accettare che la scuola debba pensare a difendersi?
«La
scuola è lo specchio del Paese, la nostra è una società rancorosa, le
persone sono distanti dalle istituzioni. Ma noi pensiamo che la comunità
educante possa intervenire in modo determinante perché può essere
davvero il luogo del confronto, con tutti gli attori alla pari. Anche
per le questioni più scabrose. La formazione aiuterà a decifrare le
situazioni che portano all’incomprensione, a sbrogliare le matasse, a
dare supporto per sapere come affrontarle. Anche sotto l’aspetto della
sicurezza».
M. T. M.