sabato 14 aprile 2018

Repubblica 14.4.18
I segreti del primo uomo nello spazio l’archivio di Gagarin pubblicato online
L’iniziativa del ministero della Difesa russo a mezzo secolo dalla scomparsa dell’astronauta
di Rosalba Castelletti


MOSCA Carattere tranquillo e gioioso», «socievole con i compagni e gentile ed educato nei rapporti umani», «devoto alla causa del partito e alla madrepatria socialista». Sono alcune delle qualità attribuite al giovane Jurij Gagarin, il primo uomo a conquistare lo spazio a bordo della Vostok 1, dal Centro di addestramento per cosmonauti che oggi porta il suo nome. La valutazione è uno dei documenti diffusi su Internet dal ministero della Difesa russo a 57 anni dal volo in orbita attorno alla Terra: ottantotto minuti appena per entrare nella storia.
Il giudizio riporta anche l’altezza, 165 centimetri, e il peso, 68 chilogrammi. Gagarin, si nota, è «in buona salute e forma fisica».
Ex giocatore di basket, ha dimostrato una «buona coordinazione di movimenti» e non si è ammalato un sol giorno nel 1960. «Di etnia russa e origini contadine», Jurij Alekseevich viene descritto come «comunicativo», «socievole», «tenace», «disciplinato», «ottimista» e «dall’umorismo sano». «Ha una buona condotta militare e un bell’aspetto», prosegue il giudizio che conclude che, con un voto medio 4,8 su 5, Gagarin è uno degli allievi «più preparati» del Centro di addestramento. Farà parte del gruppo di ventuno candidati selezionati nel 1960 per i primi voli spaziali del programma Vostok e l’anno dopo diverrà il primo uomo a superare i confini dell’atmosfera.
La “kharakteristica” di Gagarin, la valutazione che accompagnava l’homo sovieticus a ogni passaggio di carriera, era stata declassificata già nel 2009, ma è ora disponibile a un più ampio pubblico grazie alla pagina web camera. mil. ru/ gagarin2018.
Sul sito è possibile trovare anche lo stato di servizio militare di Gagarin, in cui sono riportati in ordine cronologico tutti i cambiamenti nella vita civile e militare dell’ufficiale di carriera.
Al punto 29, ad esempio, è stato aggiunto a mano il nome della moglie, Valentina Goriaciova, e delle due figlie, Elena e Galina.
Ci sono inoltre gli ordini con cui il ministero della Difesa dell’Urss gli conferì il grado di luogotenente il 5 novembre 1957 e, il 12 aprile 1961, giorno del suo leggendario volo, quello di maggiore saltando il grado di capitano. “Pojekhali!”, “Partiamo!”, fu la prima parola pronunciata da Gagarin al distacco dalla piattaforma. Poi, in orbita, la celebre frase: «Vedo la Terra azzurra». Fu decorato da Nikita Krusciov con l’Ordine di Lenin, la massima onorificenza sovietica, e diventò eroe nazionale dell’Unione Sovietica.
Altri due documenti del 1961 riportano il via libera del capo della sua unità militare ai suoi viaggi nell’Est e Ovest Europa, a Cuba, in Canada e Brasile: il tour nel mondo voluto dai vertici del Partito comunista. Vi sono infine ritagli di articoli di giornali in lingua inglese sulla storica impresa compiuta da Gagarin a soli 27 anni. Il sito del ministero della Difesa evidenzia e traduce in russo uno stralcio del Pakistan Time che recita: «Tutta l’umanità sarà orgogliosa dell’impresa sovietica di aver lanciato un uomo nello spazio e averlo riportato indietro in vita». In un altro passaggio sottolineato, viene citato un esperto norvegese, Erik Tandberg, che definisce il volo «un nuovo trionfo sovietico».
Cinquantasette anni dopo, come ha rivelato lo scorso gennaio un sondaggio dell’istituto Vtsiom, quel giovane socievole e gioioso resta l’«idolo della Russia del Ventesimo secolo». Quest’anno è caduto anche un altro anniversario: il cinquantenario della sua scomparsa. Jurij aveva solo 34 anni. Un incidente aereo gli tolse la vita il 27 marzo del 1968. Il primo uomo a volare tra le stelle morì in cielo.