Il Fatto 27.4.18
Cipe, via libera alla garanzia di Stato per vendere armi
Approvato
l’impegno pubblico fino a 18 miliardi per gli affari con Egitto e Qatar.
Rinviato il tentativo di regalare la gestione di due autostrade per 30
anni
Cipe, via libera alla garanzia di Stato per vendere armi
di Stefano Feltri
Per
la prima volta arriva uno stop ai regali alla lobby delle autostrade.
La riunione del Cipe, il comitato interministeriale per la
programmazione economica, ieri ha preso tempo sulla singolare proposta
del ministero dei Trasporti di Graziano Delrio di regalare di fatto due
concessioni importanti alle Regioni del Veneto e Friuli (le Autovie
venete) e alle Province di Trento e Bolzano (Autobrennero). Il ministero
voleva autorizzare concessioni di 30 anni direttamente a società in
house delle Regioni, trasformando i politici locali in padroni della
cassa generata dai pedaggi.
La riunione guidata come sempre dal
ministro Luca Lotti, che del Cipe è segretario, ha invece dato il via
libera alla super-garanzia di Stato per undici operazioni in tre Paesi,
Kenya, Qatar ed Egitto (con cui, a parole ma solo a parole, l’Italia
dovrebbe avere una posizione di freddezza per il caso Giulio Regeni) e
per la vendita di armamenti. Una decisione che presenta vari punti
critici e che ha sollevato qualche dubbio tra i partecipanti alla
riunione perché manca ancora il via libera della Corte dei conti alla
delibera che permette di estendere la garanzia. E quindi rimane pendente
il rischio di danno erariale.
Come anticipato ieri dal Fatto
Quotidiano, su input dei ministeri del Tesoro e dello Sviluppo, il
governo Gentiloni ha deciso di estendere alle esportazioni nel settore
della Difesa (armi, aerei, elicotteri) una particolare garanzia di Stato
che nel 2016 l’esecutivo di Matteo Renzi aveva previsto per la
cantieristica navale. La delibera del Cipe del 9 novembre 2016 prevede
un “limite speciale” alla garanzia che lo Stato, con la Sace (compagnia
assicurativa a controllo pubblico della Cassa Depositi e Prestiti), può
concedere per il settore della cantieristica navale così da permettere a
Fincantieri di vendere due navi alla Virgin per 1,8 miliardi. Viene
istituito un fondo di garanzia da 500 milioni. Sale la soglia di
riassicurazione fornita dallo Stato per i rischi diversi da quelli di
mercato – specie rischi politici, come un cambio di regime – coperti da
Sace. Mentre la convenzione prevede che l’esposizione statale non possa
superare il 70% di quella di Sace e il 100% in caso di unica
controparte, per la cantieristica il limite sale al 400%.
Dopo le
elezioni, il Cipe ha approvato una riforma di quel “regime speciale”,
con la delibera 34 del 2018. Il Cipe ha già confermato per il 2018 le
regole speciali per le navi e deciso di ampliare la garanzia speciale al
settore della Difesa, per operazioni fino a 18 miliardi di esposizione
cumulata tra Stato e Sace e fino al 29% del portafoglio complessivo.
Serve per sostenere la vendita di quattro navi da crociera Fincantieri.
Ma è previsto anche un impegno assicurativo da 2,6 miliardi a favore
della vendita al Qatar di 28 elicotteri militari da parte di un
consorzio di cui è capofila Leonardo (ex Finmeccanica). Con il Qatar
Renzi ha un rapporto privilegiato: ha sempre favorito gli affari
dell’emirato in Italia, dal progetto di un ospedale in Sardegna ai
tentativi di salvataggio di Mps, alle agevolazioni per la compagnia
AirItaly a controllo qatarino.
Il ministro Lotti ora ha però
un’altra priorità: la Ryder Cup di golf. Dopo vari tentativi, Lotti ha
fatto approvare la garanzia statale di 97 milioni di euro sulla
fideiussione necessaria a ospitare la manifestazione. Manca però un
decreto attuativo del ministero del Tesoro. E Lotti ieri ha chiesto a
Padoan di sbrigarsi. Anche se, ha spiegato, quella di ieri non sarà
certo l’ultima riunione del Cipe che sarà gestita dal governo Gentiloni.
Più durano le consultazioni, meglio procedono certe operazioni che è
bene fare senza un’opposizione vigile e pronta a contestare scelte prese
senza passare dal Parlamento, come il sostegno all’export di armi.