venerdì 2 marzo 2018

Repubblica 2.3.18
Il carabiniere killer fu visitato due volte: idoneo
Dagli allarmi ignorati ai colloqui con gli psicologi
Minniti: sottovalutazioni inaccettabili
di Federica Angeli


Cisterna di Latina Se l’alba di terrore a Cisterna di Latina poteva essere evitata e se qualcuno ha sbagliato gli inquirenti vogliono scoprirlo. « Ci sono state troppe sottovalutazioni sulla vicenda. È inaccettabile» dice il ministro dell’Interno Marco Minniti, della parabola di Luigi Capasso, il carabiniere che mercoledì con la pistola d’ordinanza ha prima tentato di uccidere la moglie, Antonietta Gargiulo, poi ha ammazzato le due figlie, Martina e Alessia, di 7 e 13 anni, e alla fine si è tolto la vita, dopo aver passato 8 ore barricato in casa facendo credere ai colleghi che le bambine fossero ancora vive e nelle sue mani.
Tre morti e una donna in prognosi riservata sono tanti per non chiedersi cosa poteva essere fatto. La catena delle possibili disattenzioni è lunga e gli anelli sono tanti: i carabinieri, la polizia di Stato, la Asl e il Comune. Per questo le inchieste aperte, da ieri, sono tre: la prima della procura di Latina, la seconda della procura militare di Roma e la terza dell’Arma. Capasso aveva già dato tanti segnali di squilibrio, prima di presentarsi sotto casa e fare fuoco, e gli elementi per cambiare il corso di una strage annunciata c’erano tutti. Le botte alla moglie davanti alle bambine, sotto gli occhi dei colleghi della Findus, dove la donna lavora, gli esposti, l’ossessione di messaggi d’amore alternati alle minacce.
Primo campanello: gli esposti presentati alla polizia, due in cinque mesi. Gli investigatori avevano sentito sia Luigi che Antonietta, ma era finita lì. Quei verbali non sono stati mai trasmessi all’Arma. « Non abbiamo mai avuto una denuncia su un fatto circostanziato né un referto medico. Nulla per poter intervenire. Fino a mercoledì, semplici dissapori interni a una coppia che si sta separando » , assicura il capo di gabinetto della questura di Latina, Manuela Iaione. Primo interrogativo: un esposto anziché una querela può davvero legare le mani a chi, per mestiere, deve proteggere i cittadini? La risposta pare essere sì.
C’è però un secondo tassello importante per arrivare al cuore della vicenda. Capasso è stato lasciato in servizio, e armato, dopo le visite di ben due psicologi. La prima nell’ambito dei controlli cui lo aveva fatto sottoporre il comandante di Velletri, dove prestava servizio, dopo che l’uomo a settembre aveva chiesto un alloggio di servizio perché si stava separando e aveva lasciato la casa coniugale. A quel punto, Capasso aveva già picchiato la moglie davanti a testimoni. E Antonietta aveva già espresso i suoi timori al comandante del marito. È in questo contesto che l’appuntato viene “ mandato a visita” ma, fatta eccezione per 8 giorni di riposo consigliato, il 30 gennaio viene ritenuto « idoneo al servizio » . Appena 28 giorni prima del delitto torna a indossare pistola e divisa. Riferisce persino di non volere sostegno psicologico, essendo già seguito da un professionista di sua fiducia.
L’altra visita cui il carabiniere si sottopone è alla Asl di Latina, per verificare se può recuperare un rapporto con le figlie, come chiesto dalla moglie, in ottobre, ai servizi sociali del Comune di Cisterna. Risulta « idoneo » anche stavolta. Nessuno sembra rilevare zone d’ombre in lui. Il 43enne ha saputo mentire anche agli esperti o la questione è stata presa sottogamba? Per capirlo la procura di Latina, affidandosi agli stessi carabinieri, sta verificando l’operato dell’Arma, della polizia, dei medici e degli altri enti coinvolti.
I carabinieri, che hanno già trasmesso un primo rapporto alla magistratura, indagano anche autonomamente: « L’indagine interna è già aperta » , assicura il colonnello Pietro Dimiccoli del comando provinciale di Latina. Indagine che, fa sapere il comando generale dell’Arma, «porterà a una completa conoscenza della vicenda e ad adottare i provvedimenti necessari». Accertamenti li ha avviati pure la Procura militare: il fascicolo è aperto per « distrazione di oggetti da armamento militare aggravata » . In sostanza, per il codice militare si procede per comprendere se Capasso potesse effettivamente girare con l’arma. E gli investigatori hanno chiesto di acquisire anche il carteggio sulla sospensione che per tre mesi, nel 2015, lo allontanò dal servizio a causa di un procedimento per truffa alle assicurazioni.
In questa spasmodica ricerca della verità, Antonietta è stata operata ed è ricoverata in gravissime condizioni. Oggi a Napoli il funerale di Capasso, la data per quello delle figlie deve essere ancora decisa. Stabilire le responsabilità che hanno porta