Repubblica 19.3.18
L’intervento
Nicholas come Debora il giovane militante che fa la morale al Pd
di Roberto Fuccillo
NAPOLI
Un partito in mano ai «signori delle tessere » , che deve tornare fra
la gente per recuperare i voti dei tanti elettori andati coi
Cinquestelle. L’atto di accusa viene da un ventunenne di Avellino,
Nicholas Ferrante, il cui intervento all’assemblea del Pd di sabato a
Roma, si è subito imposto sui social: il video, che si può vedere sul
sito di Repubblica. it, è diventato virale.
Studente di
Giurisprudenza, Ferrante è stato invitato all’iniziativa pubblica
indetta da “ Sinistradem”. Al tavolo tanti big del partito, il
segretario Maurizio Martina, poi Carlo Calenda, Andrea Orlando, Gianni
Cuperlo.
Cinque minuti scarsi e su questa platea è piovuta
l’analisi più dura sulla sconfitta: la candidatura nel suo collegio di
Giuseppe De Mita ( in quota Lorenzin), inviso a molti elettori pd; un
partito, quello irpino, fatto di tessere comprate da « chi ha un
capitale » e di clientele; una gioventù abbandonata, che ormai è
costretta « a lavori gratuiti al solo scopo di aggiungere una riga sul
curriculum » ; infine la cessione ai Cinquestelle di temi tipici della
sinistra come onestà e moralità. « In Irpinia il Pd ha preso il 15%,
l’M5S il 42 » .
Molti in platea hanno ricordato le analoghe
bordate che nel 2009 furono lanciate da un’altra giovane, allora
semisconosciuta, Debora Serracchiani, contro il partito che aveva perso
le elezioni del 2008. Anche allora infatti la segreteria era retta da un
vice, Dario Franceschini, subentrato dopo le dimissioni di Walter
Veltroni.
Il suo messaggio è stato chiaro e forte. Soprattutto
perchè è venuto da un militante che è praticamente entrato nel partito
con Matteo Renzi. Fuori dagli organismi direttivi, anche locali,
Ferrante è stato anzi fino all’anno scorso esponente di “ Generazione
Futura”, l’associazione giovanile fondata da Roberta Santaniello, vicina
all’ex sindaco di Firenze. Un renziano comuque critico.
Come
rivela lui stesso, ha infatti cominciato a vedere gli errori del
partito, dalle politiche sul lavoro al referendum del 4 dicembre 2016.
Il tracollo del 4 marzo lo ha trovato pronto a ribadire le accuse a un
partito che nel frattempo ha perso totalmente il contatto col gli
elettori. E il filmato del suo intervento spopola sul web.
Con tantissimi commenti positivi, dal « complimenti, vai avanti » all’ « eccezionale » .
E
c’è anche chi conferma la sua tesi: « Ho sempre votato a sinistra -
scrive Gino Di Maro, che lo segue su Facebook - ma questa volta ho
votato Cinquestelle » .