martedì 13 marzo 2018

La Stampa 13.3.18
Ada Gobetti
L’ottimismo del gallo e il talento di Ada
nell’insegnare ai ragazzi
di Andrea Parodi


Mezzo secolo Ada Gobetti con il marito Piero che morì nel 1926 Lei invece se ne andò il 14 marzo del 1968 Il Polo del ’900 la ricorda a 50 anni dalla morte esplorando le molteplici eredità che ha lasciato nella sua vita poliedrica, che l’ha vista impegnata nel giornalismo, nella politica, ma anche in ambito pedagogico come autrice di libri per bambini

Ada Gobetti era convinta che nella vita «si debba avere un’idea per cui battersi, non impersonalmente, ma con tutta la passione più viva». Leggendo il suo breve testamento spirituale, scritto nel 1959, si comprende meglio la figura di una donna forte e tenace che ha segnato la storia del Novecento, in particolare quello degli anni dell’antifascismo, della lotta di Liberazione e della ricostruzione della vita democratica torinese nelle file del Partito d’Azione. Una donna che è vissuta quasi in simbiosi con le idee del marito Piero Gobetti, morto quando non aveva ancora compiuto 25 anni. Una protagonista ricca di ideali, «per i quali mi impegno fino in fondo e per i quali sono pronta a morire», pur riconoscendo che si trattava di «un’idea ancora alquanto ottocentesca».
Nell’occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua morte, avvenuta a Torino il 14 marzo 1968, il Polo del ‘900 ripercorre domani non solo le tappe dell’intensa e poliedrica vita di Ada Gobetti, ma soprattutto intende ricostruirne ed esaltarne i valori morali e personali per cercare di trovare oggi, a mezzo secolo di distanza, la sua eredità. In poche parole, proprio come lei stessa richiama nel suo testamento, per continuare il suo lavoro e farla vivere ancora.
Si tratta di una vera e propria sfida, perché i talenti espressi da Ada Gobetti lungo la sua vita sono stati tanti: la musica, la letteratura, la filosofia, la politica, il giornalismo e la pedagogia. «Proprio su quest’ultimo voglio richiamare l’attenzione – scrive Pietro Polito, direttore del Centro studi Piero Gobetti e organizzatore del convegno – perché nel rapporto con i ragazzi e gli studenti Ada Gobetti ha lasciato importanti insegnamenti».
Alla fine degli anni ’50 fonda e dirige la rivista «Il Giornale dei Genitori», vero punto di riferimento pedagogico italiano. «Uno degli aspetti meno studiati della produzione di Ada è quella di autrice di libri per ragazzi - spiega Pietro Polito – e tra questi c’è sicuramente la “Storia del gallo Sebastiano”». Un racconto curioso e fantastico dove un simpatico e anticonformista galletto vive vicende comiche e sentimentali in cui lo stesso protagonista risolve i fondamentali problemi dell’infanzia e della prima adolescenza secondo una sua originale ma ottimistica concezione di vita. «In questa storia, purtroppo non più letta e adottata nelle scuole – spiega Polito – si legge distintamente il carattere di Ada Gobetti e del marito Piero».
Cosa accomuna le varie anime di Ada Gobetti è quella di essere stata una donna fuori dal comune e di aver precorso i tempi durante tutta la sua vita. «Ed è questa – conclude Polito - la sfida maggiore per la giornata a lei dedicata: trovare ancora oggi spunti dai suoi lavori, dalle sue idee, dai suoi pensieri, dalle sue molteplici attività».