Il Fatto 13.3.18
Cercasi Costantino: smarrito in tv l’ultrà di Matteo
di Andrea Scanzi
Notizie
di Costantino della Gherardesca ne abbiamo? Per gli ultrà renziani son
tempi tristi e qualcuno è già lì a ricollocarsi. Forse anche lui. Alla
Leopolda 2016, garrulo come non mai, sentenziò al popolo: “Io voterò sì
al referendum del 4 dicembre 2016”. Uomo orgogliosamente privo di doti
apparenti, Costantino della Gherardesca è reduce dalla distruzione di
svariati programmi su Rai2: Secondo Costa, Bangkok Addicted, Le spose di
Costantino. Un bel trittico di disastri totali. Per questo – per
premiarlo – RaiDue gli ha affidato la conduzione della nuova edizione di
The Voice: un altro bell’esempio di meritocrazia al potere, o se
preferite di masochismo del servizio pubblico. Le spose di Costantino è
stato uno dei più grandi disastri di sempre, persino peggiore del
mitologico Ora ci tocca anche Sgarbi su RaiUno. Un troiaio che ne
bastava anche solo la metà, share sotto il 3% e chiusura ignominiosa:
daje. Lungi dall’ammettere la propria impalpabilità commerciale,
Costantino disse a Libero che il programma non era nato per gli ascolti
ma per divulgare: può anche essere, ma divulgare cosa? L’orrore? La
mestizia? L’apocalisse? Boh. Non male anche Secondo Costa (si notino i
nomi vagamente autoreferenziali dei programmi, neanche fosse Kant o
Marcuse). “Costa”, in quel caso, intendeva affrontare i grandi temi
della vita: e sticazzi. Una puntata – su RaiDue, mica su TeleFava –
narrava l’avvincente colonscopia subita dal nostro eroe, accompagnato da
una misericordiosa Victoria Cabello che gli teneva la mano prima che
esso si consegnasse alla mattanza rettale. Bei momenti.
Prima
delle ultime elezioni, il discendente del Conte Ugolino (che già aveva
avuto i suoi guai pure da vivo) aveva accusato di “squallore” Selvaggia
Lucarelli, rea di avere scritto che suo padre ottantenne aveva ritrovato
l’entusiasmo politico con i 5Stelle: “Il problema non è il degrado, il
dumbing down, la politica, il populismo. È lo squallore”. L’uomo, che
per inciso non sa minimamente cosa sia il “dumbing down” e per questo ne
parla, è invece emblema di garbo e candor. Mica come il padre zozzone
della Lucarelli. Leggiamone un tweet del 2016: “Sono disposto a
ingrassare un chilo per ogni parlamentare grillino morto”. Poi l’ha
cancellato, non prima però che tutti lo leggessero (compresa la Rai, che
però non ha fatto un plissé) e che lui nel dubbio ingrassasse come se
nel frattempo Mengele avesse effettivamente sterminato tutta la milizia
grillina. Poi è dimagrito e ci ha tenuto a raccontarne gli stenti a
Vanity Fair: “Negli ultimi tre anni, ho avuto solo amanti che ho reso
insoddisfatti. Ho un calo del testosterone precoce dovuto a
antidepressivi e psicofarmaci presi per combattere l’agorafobia. E hanno
influito la grassezza e la mancanza di esercizio fisico”. Notizie che
ti segnano: quando scopri che Costantino ha problemi d’impotenza, poi
non sei più lo stesso. Scoperto da Chiambretti, dove esaltava le masse
incarnando Maga Maghella, e apprezzato mattatore di Pechino Express,
Costantino ha scritto anche un libro. L’esito commerciale, nonostante i
lanci di Dagospia (con cui ha collaborato) e l’appoggio di una stampa
renzusconiana compiacente, è stato pure qui stitico. Nell’irrinunciabile
testo, Costa dispensava peraltro lezioni di estetica, che è un po’ come
se Orfini desse lezioni di burlesque. Un tipetto così, come ultrà
renziano, era perfetto: spiace vederlo smarrito. L’uomo è però
attrezzato per trovare, più prima che poi, un altro carro del vincitore.
Fosse anche quello grillino o magari leghista: tutto, pur di apparire.
Riempiendoci ogni volta di nulla.