il manifesto 24.2.18
Roma, sul cinema America voltiamo pagina
di Valerio Carocci
Roma
Capitale ha consapevolmente scelto di inserire Piazza San Cosimato nel
bando dell’Estate Romana, una decisione esclusivamente politica, da noi
non condivisa, ma nelle libertà e possibilità dell’amministrazione.
Bergamo
sarebbe stato corretto se avesse presentato la scelta in quanto tale,
senza cercare rifugio dietro inesistenti necessità normative oppure
cadere in errore nella diffamazione, ma così non è stato, non ha avuto
la forza, quindi ora voltiamo pagina per il bene della città. Chiediamo
di non essere più rincorsi: questo tentativo, a posteriori, di
convincerci a partecipare al bando non è dignitoso e sta esponendo, a
nostro giudizio, l’amministrazione pubblica ad una distorsione del
principio di concorrenza e trasparenza in materia di bandi pubblici.
A
che titolo il comune, ente pubblico, chiede reiteratamente al Piccolo
America, ente privato di partecipare ad un concorso pubblico,
sottolineando spesso anche le sue capacità e possibilità di vittoria. Da
cosa nasce il concorso pubblico? Dalla volontà dell’amministrazione
comunale di garantire a tutti la possibilità di proporre progetti per
Piazza San Cosimato, ed in teoria le altre piazze della città, al fine
di garantire che a realizzarsi sia il progetto migliore. In sintesi:
tutti devono poter richiedere la piazza, non c’è alcun diritto di
prelazione, di nessuno.
Allora a che titolo veniamo tirati per la
giacchetta affinché ci sia una nostra partecipazione? Roma Capitale la
smetta di perdere tempo e lavori con gli altri operatori per garantire
attività culturali a San Cosimato.
Per assurdo, alla luce di
quanto appena affermato, se il Piccolo Cinema America cambiasse idea,
non ci sarebbero neanche più le condizioni per una partecipazione al
bando per Piazza San Cosimato né di qualunque altra area, in quanto sia
in caso di vittoria che di sconfitta temiamo che non si potrebbe più
avere certezza che la valutazione «tecnica» avverrebbe esclusivamente
per merito. Questo anche nel rispetto di tutti gli altri operatori che
vorranno partecipare.
Pertanto, sulla base della nostra decisione
politica di non partecipare (rafforzata dal rasentato processo
diffamatorio di cui riteniamo di essere stati vittime, per via delle
parole del Vice Sindaco), ma anche per quanto appena esposto:
confermiamo che non vogliamo, né oramai possiamo partecipare.
Chiediamo
al Campidoglio di rispettare la nostra scelta, iniziare a lavorare per
trovare un altro soggetto idoneo ed inoltre di metterci nelle condizioni
di lavorare per portare il Cinema Gratis nella periferia di Roma.
In
riferimento alle location Municipali (Tor Spaienza IV Muncipio e Valle
Aurelia XIV Municipio), a differenza di quanto dichiarato, non è
arrivata alcuna concessione. Ci dicano se vogliono o meno che portiamo
il Cinema Gratis nella periferia di Roma, basta saperlo.
Valerio Carocci è presidente ass. Piccolo Cinema America