Il Fatto 24.2.18
Il testo “Orlando” e la nuova circolare
Il
governo, sulla base di una delega affidatagli dal Parlamento, ha
riscritto a fine 2017 la normativa sulle intercettazioni in senso più
restrittivo quanto alla tutela della privacy. In sostanza il testo
voluto dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, prevede il divieto
di trascrizione “anche sommaria” delle “comunicazioni o conversazioni
irrilevanti ai fini delle indagini, sia per l’oggetto che per i soggetti
coinvolti”. Nel verbale delle operazioni va indicato solo data, ora e
dispositivo su cui la registrazione è intervenuta. Curiosamente la
decisione su cosa sia rilevante o meno viene presa dalla polizia
giudiziaria e non dal pm, che può però fare brevi annotazioni
all’autorità giudiziaria: una circolare del ministero, però, ha
recentemente (e di nuovo curiosamente) limitato la possibilità per le
forze dell’ordine di informare il pm. Negli atti, peraltro, si potranno
citare, “ove necessario” solo i “brani essenziali” delle
intercettazioni. L’archivio delle registrazioni e dei brogliacci sarà
custodito dal pubblico ministero.