Repubblica 17.1.18
Chiamalo sonno
Le donne dormono (e sognano) più degli uomini
Sei milioni di persone monitorate negli Usa con braccialetti smart: lei riposa circa sette ore a notte (24 minuti più di lui)
E per un’altra ricerca conserva negli anni la qualità del sonno
di Giuliano Aluffi
ROMA
Le donne sognano di più degli uomini, dormono di più e in genere hanno
una qualità del sonno migliore in un arco ininterrotto che va da
dall’adolescenza alla vecchiaia, rimanendo sempre leggermente sopra alle
sette ore di sonno, mentre le sette ore di sonno che gli uomini godono
nell’adolescenza subiscono un calo progressivo fino a meno di sei ore
dopo gli 80 anni. È il verdetto dei braccialetti traccia-sonno che,
sempre più diffusi, stanno aiutando i ricercatori ad accumulare quantità
di dati impossibili da raccogliere in passato. Sono dati che per la
prima volta si fanno strada anche nell’accademia, fino a oggi scettica
sull’attendibilità degli sleep tracker da polso: un nuovo studio
pubblicato su Cell Biology dal cronobiologo Till Roenneberg
dell’Università Ludwig-Maximilian di Monaco, infatti, oltre a mostrare
il miglior rapporto delle donne col sonno su un campione di 573 soggetti
il cui sonno è stato tracciato per 16mila notti, descrive un nuovo
sistema di interpretazione dei dati raccolti dai braccialetti, basato
sui periodi di immobilità, che dona loro un’attendibilità non troppo
inferiore a quella dei classici “laboratori del sonno” degli ospedali, i
centri di polisonnografia. «I braccialetti ci permettono oggi di
analizzare il sonno in contesti più naturali, come le nostre case»
spiega Roenneberg a Repubblica. «E consentono analisi su periodi lunghi,
di tre-sei mesi almeno, mentre nessuno passa più di una notte attaccato
agli elettrodi nel laboratorio di polisonnografia».
I grafici del
nuovo studio concordano per molti versi con la prima vera applicazione
dei Big Data allo studio del sonno: una ricerca del produttore di smart
tracker Fitbit che, aggregando i dati resi anonimi di circa oltre sei
milioni di utenti, mostra come tra i 20 e i 50 anni le donne dormano in
media 30 minuti in più degli uomini. Un gap che tra i 50 e 55 anni si
assottiglia e scende a 20 minuti intorno ai 60 anni. Su tutto l’arco
della vita — sempre secondo Fitbit — le donne dormirebbero 24 minuti in
più per notte.
«Il divario sorge nell’adolescenza come fenomeno
biologico: riguarda fattori come la produzione di melatonina e anche la
temperatura corporea ed è probabilmente legato agli ormoni. È per
ragioni più biologiche che di altro tipo che i maschi tendono ad andare a
dormire anche due ore più tardi delle coetanee, dovendo poi svegliarsi
alla stessa ora per la scuola» spiega il sonnologo Ugo Faraguna, docente
di fisiologia all’Università di Pisa. «Questo può influire anche
sull’inferiore produttività e maggiore irritabilità dei maschi durante
le prime due ore di scuola. Studi americani mostrano che spostando di
qualche ora la campanella d’ingresso, i risultati scolastici migliorano.
Proprio quest’anno è iniziata la prima sperimentazione italiana di
ingresso alle 10, presso l’Istituto Majorana di Brindisi». Usciti
dall’adolescenza, i maschi diventano meno tiratardi, ma continuano a
dormire di meno e ciò diventa evidente soprattutto da anziani: «Anche
perché varie patologie che che possono disturbare il sonno sono a
maggiore incidenza maschile» osserva Faraguna. «Ad esempio gli eventi
cardiovascolari e le insufficienze venose. Così come le apnee notturne,
facilitate nell’uomo dalle dimensioni relative della laringe». Ecco
perché gli uomini sono meno sognatori delle donne: «Siccome sogniamo in
tutte le fasi del sonno, le donne, dormendo di più, sognano di più».
Ma
i problemi del sonno possono avere anche una psicologica: «Ormai
diversi studi mostrano che pensare di aver dormito poco o male porta ad
avere sintomi di sonnolenza diurna anche in chi in realtà ha avuto un
sonno sufficiente» osserva Faraguna. «A volte è sufficiente che il
sonnologo convinca il paziente che il suo sonno è normale, perché i
sintomi spariscano. E i braccialetti possono rivelarsi utili a questo
scopo: per rassicurare, anche una misura non ultraprecisa può andar
bene. E la mera presenza del braccialetto, al di là dei dati, è una
specie di Grillo Parlante che dissuade dalle notti bianche».