La Stampa 24.1.18
Boschi, operazione “nuova immagine”
Scomparsa dalla scena, pronta al ritorno
Candidata a Bolzano in un collegio contro la forzista Biancofiore
di Maria Corbi
Chi
l’ha vista? Maria Elena Boschi dal 14 dicembre, giorno del letale
confronto tv con Marco Travaglio, è scomparsa dalle ribalte mediatiche,
ma anche dalle piazze e dai giornali patinati. Ordine di scuderia,
arrivato dal Nazareno, valido almeno fino a che non si sia sciolto il
rebus dei collegi. Perché scegliere quello adatto per «Meb» non è cosa
facile. E non sarebbe stato facile nemmeno proteggerla (e nasconderla)
nel listino proporzionale quando tutti i ministri si misureranno in
collegi uninominali. Tanto che in queste ore si è deciso di darle un
collegio.
Certo lei non è formalmente un ministro, solo un
sottosegretario, ma usare questo distinguo per spiegare una sua
esclusione dalla «gara» sarebbe stata una missione complicata. Per
questo sembra definitiva la scelta di un collegio uninominale a Bolzano
dove si scontrerebbe con Michaela Biancofiore. In ballo c’era anche il
collegio di Firenze 2 per la Camera. Sarebbero tre o quattro invece le
regioni dove candidarla anche nei listini proporzionali e tra queste
sempre il Trentino Alto Adige, che offre le maggiori garanzie per
l’accordo con la Svp.
Su tutto aleggia anche l’incognita della
relazione finale della commissione Banche, che dovrebbe arrivare a fine
mese e che potrebbe suscitare altre polemiche. Altro motivo per rimanere
in ombra, almeno per ora. Il destino di Maria Elena è dunque appeso a
un solo filo, anche se d’acciaio, tirato da Renzi che non vuole
abbandonarla anche per evitare di indebolire se stesso.
Non cambia
per lei la parola d’ordine: low profile. La scelta di non farle saltare
questo giro in Parlamento, in attesa di tempi più prosperi, continua a
non piacere a un pezzo del partito che vede nel caso Etruria-Boschi una
fonte inesauribile di guai e di emorragia di voti. Una leva potente per
gli avversari, a cominciare dal Movimento 5 Stelle, che con Di Maio
inizia la campagna elettorale proprio ad Arezzo. Dove il sindaco ha
annunciato di voler fare causa ai Boschi per danno di immagine.
Insomma
tempi duri, ma lei non si piega anche se ha accettato di prendersi una
pausa dalla ribalta come le hanno caldamente consigliato Renzi e
Gentiloni, soprattutto dopo l’effetto boomerang che ha avuto lo scontro
con Travaglio in tv chiesto proprio da Meb.
E in questa «pausa»
forzata Maria Elena Boschi prepara il suo ritorno. Una volta sciolto il
nodo della candidatura dovrà tornare a farsi vedere. Il tentativo è
quello di togliersi le vesti della potente «preferita» per indossare
quelli della paladina delle cause femminili, rispolverando la sua delega
per le pari opportunità. «Perché mi dovrebbero votare? Per esempio per
quello che ho fatto per le donne», disse proprio nel suo ultimo
intervento in tv. E sembra questa la strada per ricostruirsi l’immagine,
lontano dalle riforme istituzionali, lontano dalle banche, su un
terreno sicuramente meno accidentato. E non è certo un caso che Lucia
Annibali, la donna sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato, voluta da
lei come suo consigliere giuridico, sia una delle candidate Pd. Lucia
Annibali che ha attaccato Marco Travaglio per avere usato il termine
«acido» in un suo pezzo sulla fine della legislatura.
E basta
aprire la pagina Facebook di «Meb» per accorgersi del cambiamento. I
suoi post sono fino ad adesso l’unica prova dell’esistenza politica
della Boschi. Parlano di disparità di salari tra uomini e donne, ma
anche di parità di trattamento fra persone di religione diversa in
occasione della giornata della Memoria. L’operazione «nuova immagine» è
cominciata.