Corriere 16.1.18
Antisemitismo
Il Giorno del Memoria occasione per sottolineare la corresponsabilità dei Savoia col fascismo
Una firma che non si cancella Le leggi razziali e il genocidio
di Paolo Conti
«L’
indifferenza è il male maggiore. Non provare più sdegno perché la
tragedia della Shoah si allontana nel tempo è un primo segno di
debolezza. Di fronte a episodi molto gravi che hanno visto protagonisti
alcuni nostri concittadini, il dovere della memoria è ancora più
attuale». La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena
Boschi, presenta il vasto calendario di iniziative del Comitato di
coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah, patrocinate da
Palazzo Chigi per il Giorno della Memoria, che si celebra ogni anno il
27 gennaio in ricordo dell’apertura dei cancelli di Auschwitz nel 1945.
Boschi
insiste più volte sull’espressione «vergogna delle leggi razziali»
perché il 2018 rappresenta un tragico anniversario che coinvolge la
storia passata delle nostre istituzioni statali: gli ottant’anni
dall’entrata in vigore delle leggi razziali (molti intellettuali ebrei
vorrebbero adottare ufficialmente il termine «razziste») volute nel 1938
dal regime fascista su imitazione delle feroci persecuzioni naziste
allora già cominciate, e sottoscritte per la promulgazione da re
Vittorio Emanuele III. Una ferita atroce e indelebile nella storia di
questo nostro Paese.
Del penultimo sovrano di casa Savoia, che
affidò a Mussolini l’incarico di formare il governo dopo la marcia su
Roma nell’ottobre 1922, scegliendo di non proclamare lo stato d’assedio,
si è discusso recentemente: poco prima di Natale la sua salma e quella
di sua moglie, la regina Elena, sono rientrate in Italia e sono state
sepolte nel santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo. Il mondo
ebraico ha protestato duramente, sottolineando la coincidenza con
l’anniversario. Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità
ebraiche italiane (Ucei), ieri ha annunciato che la parola chiave degli
appuntamenti del 2018 «sarà la “corresponsabilità”. Quel che accade era
tutto perfettamente legale e corrispondente al formalismo del principio
della legalità, ma contrario al diritto naturale». Nel segno di questa
«corresponsabilità» delle istituzioni nell’indegno capitolo delle leggi
razziali, Vittorio Emanuele III sarà formalmente processato dopodomani,
giovedì 18 gennaio, per quella sua firma durante una rappresentazione
teatrale nella sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica. «Il
Processo», un progetto di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese, per
la regia di Angelo Bucarelli, con la voce narrante di Marco Baliani e a
cura di Elisa Greco, prevede un vero dibattimento. Re Vittorio Emanuele
III sarà interpretato dall’avvocato Umberto Ambrosoli, il procuratore
militare Marco De Paolis sarà il pubblico ministero, l’avvocato Giorgio
Sacerdoti incarnerà la parte civile, la Corte sarà composta dall’ex
ministro Paola Severino, oggi rettore della Luiss, dal componente togato
del Consiglio superiore della magistratura Rosario Spina e dal
magistrato Giuseppe Ayala. E poi i testimoni: Piera Levi Montalcini,
Federico Carli, Annita Garibaldi, Carla Perugi a Della Rocca, Lorenzo
Del Boca, Enrico Giovannini, Matias Manco, Giovanni Rucellai, e il
direttore de «La Stampa» Maurizio Molinari.
Sarà insomma un
processo a quella parte della società civile italiana che prima emarginò
i cittadini ebrei e poi favorì la loro deportazione e morte nei campi
di sterminio. «Il Processo» comincerà con la prima mondiale della
Ballata di Mario Castelnuovo Tedesco, costretto a emigrare negli Usa per
le leggi razziali, interpretata dalla violinista Francesca Dego e dalla
pianista Francesca Leonardi. «Il Processo» ha avuto il contributo del
gruppo Salini-Impregilo, di Acea, della Fondazione Gariwo e del Cidim.
Tra
gli altri appuntamenti del Giorno della Memoria, la mostra sulla
persecuzione degli ebrei in Italia alla Camera di commercio di Napoli, i
due appuntamenti — a Roma e a Milano — sul negazionismo dalla Shoah a
Internet, la rappresentazione al conservatorio «Giuseppe Verdi» di
Milano dello spettacolo Destinatario sconosciuto per la regia di Rosario
Tedesco, la Corsa per la Memoria a Bologna il 28 gennaio. Il calendario
completo si trova sul sito ucei.it.