Repubblica 21.11.17
E tu il centrista ce l’hai? Ecco i cattolici con Bersani
Sinistre a caccia della quota moderati
di Alessandra Longo
ROMA.
Chi dovrebbe garantire Matteo Renzi sul versante dei moderati (a destra
del Pd)? Il moschettiere Pier Ferdinando Casini a capo della
Commissione Banche e dei Centristi per l’Europa. E chi presidia il cuore
“soft” di Campo Progressista di Giuliano Pisapia? Il “marxista” Bruno
Tabacci e un vecchio navigatore della politica italiana come Angelo
Sanza, detto “Sanza Pancha” dal suo maestro Francesco Cossiga. E ancora:
chi contribuisce a stingere il rosso Mdp con l’ apporto di un’altra
cultura politica? Enzo Carra, ex portavoce di Arnaldo Forlani, promotore
di un convegno, previsto domani a Roma, che ha un titolo-sintesi: “Noi e
l’Ulivo; l’impegno dei Cattolici Democratici e Popolari per un nuovo
centro-sinistra”. Notate: centro/trattino/sinistra. E non
sinistra/trattino/centro.
Se più indizi fanno una prova è chiaro
che la fase terremotata del Pd e dintorni vede come protagonisti molti
ex democristiani, ognuno con la sua partita da giocare, tutti al
servizio della causa centrista, tutti sensibili alla sirena del
neoulivismo. Li guida una certezza espressa da Casini, ormai votato alla
causa: «I moderati non possono andare né con Salvini né con Grillo».
E
allora i democristiani, per formazione, non stanno a guardare. Domani
la coppia Carra/ Bersani tenterà «un approfondimento » sul tema del
giorno. Dove si va a parare e con chi eventualmente? Nella lista degli
interventi previsti anche il Pd David Sassoli, osservatore attento, l’ex
segretario Cisl Savino Pezzotta e Marco Follini, già spina nel fianco
di Berlusconi. Dice Carra: «Sarà un incontro tra culture vere. A mio
avviso, la parte che ha più ragioni da sostenere è quella di Bersani.
C’è il rischio di perdere una quota di elettorato. La sinistra cattolica
è disorientata, attirata dall’astensionismo». Quando il gioco si fa
duro ci vogliono i tessitori ex Dc, la vecchia saggezza democristiana?
«Direi che ci vuole un minimo di buonsenso ». Sarà un caso che, su altri
versanti, Casini e Sanza sono iperattivi? «Si sono buttati a sinistra,
mi fa piacere. Io sono sempre stato qui», liquida Carra. «Noi
democristiani - dice Sanza - abbiamo ancora le cicatrici di quello che è
successo dal ‘90 al ‘94. Mi viene la pelle d’oca a rievocare le
divisioni di allora: i dorotei, le varie sinistre, la Sinistra di Base,
Forze Nuove, i basisti divisi tra De Mita e Martinazzoli... Adesso noi
lavoriamo sulla gamba sinistra del Pd, l’amico Pier si occupa della
gamba destra, verso Alfano, forse De Mita...». Alla fine, assicura
Sanza, che evoca il sostegno al progetto Pd del Nuovo Ulivo, «le
differenze dovrebbero essere minime». Sabato anche i Tabacci boys sono a
convegno, all’Istituto Sturzo di Roma. Ci saranno Pisapia, Franco
Monaco, e lo storico Guido Formigoni.
Nella fibrillazione totale,
molto ammirato lo sforzo ecumenico di Piero Fassino: «E’ lui, non
Bersani che sta difendendo veramente la Ditta. Sembra un democristiano -
dice Sanza per fargli un complimento - direi un doroteo per i suoi modi
non puntuti al contrario di certi dc di sinistra ». Un pensiero a
Francesco Cossiga, maestro di trame raffinate: «Si sarebbe divertito
moltissimo».