lunedì 27 novembre 2017

pagina 99 24.11.2017
La generazione diseguale 
Economia | La formazione costosa, i salari bassi, il welfare che non c’è: perché gli under 40 saranno i più penalizzati 


Soli e perduti è il titolo dell’ultimo, bel romanzo di Eshkol Nevo, ma potrebbe sintetizzare bene la condizione di una intera generazione, quella dei millennial. Entrata nel mercato del lavoro poco prima della grande crisi finanziaria, ha dovuto fare i conti con la mancanza di occupazione, le basse paghe, sistemi di welfare e pensionistici pensati da e per la generazione dei baby boomer e la distrazione della politica, impegnata a cercare consensi altrove. E le cose in futuro potrebbero non andare meglio. Nell’ultimo rapporto sulla ricchezza globale, Credit Swiss spiega come, mentre l’1% più ricco del pianeta negli anni della crisi è passato dal possedere il 45,5% della ricchezza del mondo al 50,1%, nelle economie avanzate i millennial hanno visto erodersi i loro già magri stipendi e con molta probabilità nei prossimi anni dovranno affrontare la peggiore diseguaglianza economica che le generazioni precedenti abbiano mai conosciuto. «Guardando al basso della piramide della distribuzione della ricchezza, 3,5 miliardi di persone –il 70% di tutti gli adulti del pianeta – possiedono meno di 10 mila dollari», spiegano i ricercatori dell’istituto. «Le persone con bassa ricchezza si concentrano in maniera sproporzionata tra i giovani gruppi di età, tra quelli che hanno avuto poche possibilità di accumulare, ma abbiamo riscontrato che i millennial in particolare devono fare i conti con condizioni economiche profondamente differenti da quelle delle generazioni precedenti». Sui millennial americani pesano l’alto costo dell’istruzione superiore di qualità, gli affitti insostenibili, il fatto che anche quando trovano un lavoro è comunque pagato meno di quanto percepivano i loro genitori. E la situazione non è molto diversa in Europa. Non per tutti però le cose vanno allo stesso modo. Una ristretta élite di millennial infatti sta già accumulando ricchezze consistenti. Nel 2003, «c’erano soltanto 21 miliardari under 40», spiega Quartz. «Nel 2017, il numero è più che raddoppiato, arrivando a 46. Anche la loro ricchezza media è cresciuta. Sette anni fa, la ricchezza media di un giovane miliardario era di 3,2 miliardi. Oggi i millennial più ricchi possiedono intorno ai 4 miliardi». Un mondo di pochi Zuckerberg e molti forgotten young men.