Il Fatto 8.11.17
“Boh”: sintesi di 613 ore di Fusaro in video
Su Youtube - Il “filosofo marxista” che denuncia la selfie generation occupa la tv ma anche il web
di Selvaggia Lucarelli
Non
ho più l’età per appassionarmi agli Youtuber, ma confesso di essere
caduta nella dipendenza. No, non guardo tredicenni gameplayer scartare i
regali dei fan né i tutorial sul trucco sposa. Mi sono iscritta al
canale YouTube di Diego Fusaro. Trascorro nottate con i video del
Massimo Ciavarro del marxismo rimasticato, del secchione dall’occhio
ceruleo, dell’uomo a cui non interessa la fenomenologia dello spirito ma
fare il fenomeno e basta. È su YouTube che Diego Fusaro, quello che “la
selfie generation produce egomostri, basta esposizione mediatica e
digitale permanente nel world wide web!”, trascorre buona parte della
sua esistenza.
È lì che carica compulsivamente i video delle sue
ospitate tv, dei suoi interventi in radio, dei suoi incontri e dei suoi
monologhi solitari sottotitolati in inglese col font dei video di Favij.
Ne ha caricati 3680. Roba che neppure Chiara Ferragni ha un’attività
social così intensa. Del resto, il suo ultimo capolavoro letterario,
Pensare altrimenti, significa “altrimenti con ‘sta cippa che mi invitano
ancora in tv” e quindi lui, Marx Ciavarro, non smette mai di pensare o
almeno, di farcelo credere. In particolare, di farlo credere a ospiti e
conduttori che si ritrovano accanto uno che si definisce “sismografo
della politica”. Lui.
A sentire le sue tesi nei migliori salotti
tv, non fa che partorire analisi politiche lucidissime. Ci sono ben otto
video tra ospitate a L’aria che tira e monologhi nel tinello di casa,
in cui parla dell’Erasmus. Secondo Marx Ciavarro, udite bene, “c’è una
coazione alla migrazione, un tempo il capitalismo utilizzava la leva
obbligatoria, ora utilizza l’Erasmus per ortopedizzare le menti e
abituare all’erranza globale.”. Immaginate la scena: “Papà, voglio
andare a fare l’Erasmus a Barcellona!”. “Ti piace forse l’erranza
globale?”. “No papà, mi piacciono le gnocche spagnole!”. “E invece resti
a Cinisello, non permetterò a nessuno di ortopedizzarti il cervello!”.
Il
nostro Marx Ciavarro pubblica con orgoglio anche altri video
complottisti in cui sostiene che Mani Pulite sia stato un colpo di
Stato. Pubblica perfino il video in cui lo dice con accanto Antonio Di
Pietro, il quale, se fosse nella sua stalla di Montenero di Bisaccia, lo
prenderebbe a badilate, ma siccome è in tv, si limita a rispondergli un
misurato “Ma che cazzo stai dicendo?”. Fusaro non si scompone mai.
Neppure quando lo sfanculano quelli che non lo sopportano, cioè tutti.
Tra un “Va a cagare” e “che cazzo dici” lui prosegue con il suo
linguaggio moderno, costellato da numerosi “rinunZio”, “nella misura in
cui”, “certuno” e “financo” e stordisce gli avversari con supercazzole
ampollose e fintamente dotte. Per esempio, a chi gli chiede cosa pensi
del Movimento 5 stelle, lui risponde: “Il Movimento 5 stelle è su un
crinale, possiede una forma magmatica in fieri, deve sedimentarsi su una
forma partitica chiara”. Ovvero: “Boh”. A chi gli domanda quale sia la
soluzione politica risponde: “Bisogna fondare un movimento né di destra
né di sinistra contro l’élite finanziaria mondialista, la sinistra deve
fare un riordinamento gestaltico!”. Ovvero: “Boh”.
Fusaro parla
parla parla. Calcolando una media di 10 minuti a video per 3680 video,
sono 613,3 ore di parlato. Manco Simona Izzo ubriaca parla tanto (e
comunque, nell’eventualità, dice cose più lucide). Non si tira indietro
mai, neppure quando, in collegamento da Catania, gli viene chiesto un
parere sull’annosa questione “Cani di lusso e povertà crescente… cosa ne
pensa il filosofo marxista?” e lui, anziché dire: “Un filosofo non
discetta di chihuahua”, risponde compunto: “Colpa dei differenziali di
ricchezza!”. Viene da chiedersi cosa faccia il nostro Marx Ciavarro nel
tempo libero. C’ha provato con la rinomata eleganza Giuseppe Cruciani a
La zanzara: “Ma lo vedi mai un pornazzo?”. E lui: “Io godo leggendo il
Simposio!”. Insomma, l’allievo di Marx pensa solo alla filosofia. E in
fondo, sta riscrivendo la storia della filosofia: dal capitalismo
trionfante al capitalismo tronfio. E ora scusate ma vado a vedermi il
suo video “Meno movida, più Goethe”, benché anche “Fusaro contro Marina
Ripa di Meana” mi tenti parecchio.