Repubblica 30.10.17
Bonino: “Difficile una intesa con questo Pd che attacca la Ue”
L’ipotesi di un cartello europeista con Verdi e l’ex sindaco di Milano.
Magi: niente liste civetta
L’ex
ministro e il congresso dei Radicali: “Decideremo come esserci alle
elezioni. I dem come Coco Chanel: Rosatellum cucito su misura. Apprezzo
Pisapia”
di Giovanna Casadio
ROMA. «La
strada che vogliamo prendere noi Radicali? La strada che potremo
prendere, piuttosto… il Pd ha fatto una legge tipo Coco Chanel. È
costruita a propria misura: chi c’è c’è e chi non c’è non c’è». In una
pausa-sigaretta, Emma Bonino tira le fila della due giorni di convention
europeista e dell’inizio del congresso del partito. E si sfoga: «Ma
avete presente quante firme bisogna raccogliere? E in quanto tempo!». Il
tempo è poco e le firme per presentare una lista - che abbia l’Europa
al centro - sono molte. Di tutto il resto, cioè con chi entrare in
coalizione, se e a quali condizioni accettarele avances renziane, si
parlerà in seguito. Certo Giuliano Pisapia è un interlocutore. «Pisapia è
apprezzabile », ammette Bonino. E Campo progressista apprezza a sua
volta Bonino, invitata con i Radicali all’assemblea del movimento
dell’ex sindaco di Milano, il 12 novembre.
Il possibile cartello
della sinistra europeista e federalista che dovrebbe poi allearsi al Pd -
è un cantiere aperto. Chiamati a partecipare sono coloro che «sono
interessati a guardare oltre il solo Raccordo anulare», ironizza Bonino.
Alla convention sono intervenuti i socialisti di Riccardo Nencini,
Carlo Calenda, i Verdi di Angelo Bonelli e, in testa, Benedetto Della
Vedova, promotore di “Forza Europa”. Ma i dubbi di Emma riguardano
Matteo Renzi. Non è una novità. Con Enrico Letta al contrario c’è sempre
stata intesa, tanto che l’ex premier - presente alla convention
europeista - ha scherzato: «Emma sto con te ma non mi candido, non
parteciperò alle prossime elezioni». Solida amicizia anche con Romano
Prodi, che ieri ha mandato un video messaggio. Invece tra Bonino e Renzi
che al momento della formazione del suo governo nel 2014 la scaricò
come ministro degli Esteri - mai c’è stato grande feeling. Troppo
spregiudicato, artefice di politiche europeiste a fasi alterne: è il
giudizio di Emma Bonino, cresciuta alla scuola dei padri dell’Europa ed
europarlamentare nel 1979 a 31 anni.
E quindi ieri a Sandro Gozi,
sottosegretario inviato da Renzi come ambasciatore alla convention,
Bonino ha replicato: «Metto da parte gli appunti che avevo preparato per
rispondere a un discorso che mi ha stimolato ma non entusiasmato». E ha
fatto il paragone della barca, che è poi l’Europa: «Ogni velista sa che
l’ultima cosa che si fa è abbandonare la barca, anche se c’è tempesta,
la barca non si abbandona mai. Non solo non la abbandoni, ma non la
picconi ogni giorno. Pure se sostieni di farlo a fin di bene, ma di
buone intenzioni sono lastricate le strade… Intanto abbiamo la barca, le
tele sono un po’ strappate ma possiamo ricucirle e riprendere a
veleggiare. Poi se viene uno più ricco comprerà una nuova barca».
Una
gelata su Renzi e sulle politiche europee da lui fatte. I Radicali di
Bonino e di Riccardo Magi, il segretario, sembrano comunque decisi a
esserci con il logo radicale (se passa la modifica proposta dello
statuto) alle elezioni politiche del 2018. Magi fa intendere che
potrebbero andare da soli. Ma è soprattutto una risposta a Gozi, molto
diretto nell’invito a Bonino e a Pisapia di allearsi con il Pd perno di
ogni alleanze di centrosinistra. «Non siamo disposti a esserci a
condizioni imposte da altri, a essere un cespuglietto, una lista civetta
anzi civettuola…». Frecciata di Magi. E Bonino che interverrà forse già
domani al congresso, è contraria a «comparsate» estranee alla
tradizione radicale.