venerdì 27 ottobre 2017

Repubblica 27.10.17
Biotestamento e Ius soli il traguardo è più vicino cresce l’ipotesi fiducia
La legge in aula dopo le dimissioni della relatrice Zanda (Pd): bene se il governo blinda la cittadinanza
di Lucrezia Clemente

ROMA. Dopo una impasse durata mesi al Senato sul biotestamento e sullo Ius soli, sono arrivati i primi segnali positivi per l’approvazione delle due leggi prima della fine della legislatura. Il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda ha avanzato infatti l’ipotesi di mettere la questione di fiducia sul disegno di legge per la cittadinanza ed accelerare così i tempi.
A sbloccare invece la situazione sul biotestamento è stata la relatrice del ddl Emilia De Biasi (Pd) che si è dimessa ieri dal suo incarico per aggirare gli oltre tremila emendamenti presentati in commissione Sanità. «I tempi non consentono di proseguire l’esame in commissione », ha dichiarato la senatrice, «la mia decisione ribadisce ulteriormente l’importanza di approvare una legge rilevante e attesa».
La decisione sulla calendarizzazione in aula del ddl spetterà ora alla Conferenza dei capigruppo. A chiedere un’accelerazione è stata anche Maria Cecilia Guerra, capogruppo a Palazzo Madama di Mdp, a cui si è aggiunto l’appello dei Radicali dell’Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo e Marco Cappato: «Chiediamo al presidente del Senato Pietro Grasso che si arrivi a votare subito il testo, già approvato a larghissima maggioranza alla Camera, al di là delle logiche delle coalizioni elettorali». Contrari alla riforma che introduce il diritto al rifiuto delle cure e vieta l’accanimento terapeutico, si sono espressi infatti gli alfaniani di Ap, oltre a Lega e Forza Italia. Ma i numeri per l’approvazione al Senato ci sono, perchè a sostenere la legge, oltre ad Mdp, sono schierati anche i 35 senatori del M5S.
Il punto di svolta è arrivato dopo l’appello lanciato su Repubblica dai senatori a vita, Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano e Carlo Rubbia che in una lettera aperta hanno chiesto l’approvazione «senza modifiche del testo già votato alla Camera », ricordando che la legge «dà valore alla volontà di ciascuno e tutela la dignità di tutti». Un invito a cui hanno aderito nei giorni scorsi anche i sindaci, da Virginia Raggi a Giuseppe Sala a Luigi De Magistris.
Sullo Ius soli, la riforma della legge sulla cittadinanza italiana bloccata al Senato da due anni, l’apertura è arrivata ieri dal capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda durante la dichiarazione di voto sulla legge elettorale: «Non appena avremo la certezza di avere i voti necessari, accoglierei con molto favore una decisione del Governo di mettere la fiducia prima della fine di questa legislatura». Dopo gli appelli lanciati da intellettuali e insegnanti, e lo sciopero della fame cui ha aderito anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, potrebbero risultare decisivi ancora una volta i voti dei 14 senatori di Ala, entrati a far parte ieri della maggioranza di governo dopo aver votato la fiducia sulla legge elettorale. E proprio il loro contestato leader Denis Verdini si è detto pronto a votare il biotestamento e lo ius soli «anche domani», rivendicando il ruolo del suo gruppo che ha permesso «al Paese di fare uno scatto in avanti sul fronte dei diritti ». Una mano tesa arriva anche dal leader di Mdp Pier Luigi Bersani che ha assicurato la disponibilità a votare una fiducia di scopo «anche con Verdini».