domenica 22 ottobre 2017

Repubblica 22.10.17
“Anche Praga ha scelto il populismo addio all’eredità libertaria di Havel”
Schwarzenberg, consigliere del primo presidente democratico: “Babis è un pericolo”
di Andrea Tarquini

Svolta a destra da terremoto alle elezioni parlamentari anticipate nella Repubblica ceca. Secondo dati oltre il 60 per cento dei seggi “Babisconi”, il Berlusconi ceco, cioè il 63 enne miliardario Andrej Babis, stravince con il 31% promettendo no a migranti, un paese governato come un’azienda, euroscetticismo. Seconda forza politica gli ultrà xenofobi guidati dal ceco-giapponese Tomio Okamura. I socialdemocratici, partito di governo uscente, crollano al 7%, peggior risultato storico. Karel Schwarzenberg è la coscienza critica del Paese, aristocratico liberal perseguitato dai comunisti, poi superconsigliere di Havel, e il ministro degli Esteri che portó Praga nella Ue.
Principe, quanto è grave la situazione?
«Euroscetticismo, populismo, anche corruzione piacciono, sono sdoganati. Questa Repubblica cèca tradisce l’eredità di Vaclav Havel. È scandaloso, ma potremmo avere un prossimo premier ex informatore della StB, la polizia segreta comunista.
Eredità di Havel in pericolo?
«Sì, in grande pericolo. Lo dicono i risultati, oltre ogni misura. Da lungo tempo l´eredità di Havel è in pericolo: l’hanno tradita due presidenti della repubblica, prima Klaus ora Zeman. E oggi il vincitore delle elezioni sembra essere stato al servizio della polizia segreta comunista, e anche gli ultrá populisti e tutti gli euroscettici la minacciano».
Cosa pensa di Babis?
«Ho per lui ben scarsa considerazione. La magistratura slovacca ha riaperto il dossier di accuse a suo carico, secondo cui sotto il comunismo sarebbe stato un informatore della polizia segreta che incarcerava Havel, reprimeva i dissidenti, perseguitava il popolo. Ci sono pochi dubbi: è irritante e scandaloso. Poi dopo il 1989 ha cominciato la vita pubblica non da politico, bensí da uomo ricco che approfitta in modo illecito di sovvenzioni europee e finanziamenti pubblici Ue e nazionali. Ha acquistato cosí migliaia di ettari di proprietà restando ministro delle Finanze, possiede e controlla molti media».
Eppure ha vinto, è pericoloso?
«È molto pericoloso. Lo sfondo è l´atmosfera generale. La convinzione diffusa che sia giusto servirsi da soli con la cosa pubblica. Piace a molti per la sua abile intelligenza, il suo successo economico, l´euroscetticismo, i toni populisti. La gente è convinta che tutti i politici siano disonesti, quindi non lo biasima, la morale è in secondo piano».
Babis somiglia a Trump o a Berlusconi?
«Berlusconi aveva almeno un fascino di stile italiano. Babis è piú immediato, diretto. Ma certo anche lui è un uomo ricco che usa ricchezza e populismo per scalare il potere. A differenza di Berlusconi non cela di non avere nessuna idea concreta per il Paese. Trasformerebbe lo Stato in un´azienda da lui guidata e posseduta, strumento di vantaggio personale. Sarebbe un pericolo anche per l´ulteriore integrazione Ue, è un euroscettico contrario ad approfondire l´integrazione».
Con Babis al potere e forti leader euroscettici a Varsavia e Budapest il gruppo di Visègrad dminaccia la Ue?
«Il pericolo maggiore è la sintonia tra Viségrad e la nuova Austria. Non esageriamo il peso del gruppo di Viségrad preso da solo. Ci sono altri gruppi interni alla Ue, dal Benelux ai paesi nordici. Forti ed europeisti. Pesano di piú i rapporti tra la neodestra austriaca. Ma attenti a come ora i leader di Viségrad si muoveranno con la neodestra austriaca».