domenica 8 ottobre 2017

pagina 99 6.10.2017
Gli italiani lavorano meno anni di tutti
Eurostat | Sui dati del nostro Paese pesa il basso tasso di attività, la scarsa inclusione delle donne e l’età effettiva della pensione
di Samuele Cafasso


Un quindicenne italiano lavorerà o cercherà lavoro, mediamente, per i seguenti 31,2 anni della sua vita. È il valore più basso d'Europa: la vita lavorativa nel Vecchio Continente è lunga mediamente 35,6 ore nell'Europa a 26, un poco più nell'Europa a 15. In cima alla classifica si trovano due Paesi del Nord: Svezia e Danimarca. I dati Eurostat riprodotti qui sopra confermano alcune delle criticità del nostro Paese. La statistica sull'aspettativa della vita lavorativa dei cittadini europei misura per quanti anni ci si aspetta che una persona sia occupata o in cerca: sono esclusi, quindi, chi non ha un lavoro ma nemmeno lo cerca, ovvero gli inattivi. Più è lunga l’aspettativa di vita lavorativa, maggiore è la flessibilità del sistema nazionale che può attingere a una larga fetta di persone per un lungo tempo per soddisfare il suo fabbisogno occupazionale e aumentare così il prodotto interno lordo. L’aspettativa lavorativa italiana è bassa innanzitutto perché la quota di popolazione attiva è inferiore a quella europea: 69,6% contro 77,5%. Sul dato pesa l’alta età media, ma anche il fatto che nel nostro Paese l'occupazione femminile è storicamente molto bassa, dato che si riflette sui dati riportati qui sopra divisi tra uomini e donne. Vi è, inoltre, una forte incidenza di scoraggiati, ovvero persone che, pur in età di lavoro, non lo cercano più (i Neet, ma non solo). Infine: sebbene formalmente l’età pensionabile in Italia sia molto alta, l’età effettiva a cui vanno in pensione gli italiani è più bassa che altrove, per effetto di un sistema di regole che permette molto deroghe. Gli ultimi dati, come spiega una recente analisi de lavoce.info, fissano l’asticella a poco sopra i 62 anni e mezzo. Ad ogni modo, per concludere, l'aspettativa lavorativa sta crescendo in tutta Europa: nell'Unione a 26 è cresciuta di 1,8 anni negli ultimi dieci, in Italia di 1,5 anni. A trainare la crescita è soprattutto la crescita dei numeri riguardanti le donne.