La Stampa 2.10.17
La legge salva abusi edilizi frena per i dubbi del Pd
di Alessandro Di Matteo
Doveva
essere di fatto una nuova sanatoria per gli «abusi di necessità», cioè
per le case costruite da chi non ha un altro posto dove abitare. Poi il
testo iniziale è stato cambiato molto in Parlamento. Ma adesso, arrivati
al voto finale, la legge potrebbe comunque bloccarsi. Il fatto è che il
testo ancora non convince tanti e dalle parti del Pd, che pure aveva
votato il provvedimento al Senato insieme a centristi, Ala e Fi stanno
aumentando i dubbi. I democratici sono convinti di avere eliminato i
punti critici, ma temono di passare per quelli che strizzano l’occhio
all’abusivismo. Per questo motivo è in corso un fitto scambio di pareri
tra il capogruppo alla Camera Ettore Rosato e il vertice del partito,
Matteo Renzi compreso, che potrebbe portare il Pd a stoppare il
provvedimento.
La legge arriva in aula oggi e in teoria entro la
fine della settimana dovrebbe esserci il voto finale. Il testo iniziale
l’aveva presentato Ciro Falanga, senatore di Ala, che nella relazione
introduttiva spiegava: in certe zone d’Italia «l’illegalità, certamente
censurabile, ha fornito risposte immediate ad esigenze abitative che
meritano considerazione». L’idea era di obbligare il pm a rispettare
rigidamente un elenco di priorità nelle demolizioni, lasciando per
ultime le case di chi «non dispone di altra soluzione abitativa». Di
fatto, un meccanismo che rendeva quasi impossibile procedere alle
demolizioni.
Pd e M5s hanno cambiato il meccanismo, ora è il
magistrato a decidere i criteri, sia pure tenendo conto delle priorità.
Falanga si accontenterebbe del bicchiere mezzo pieno. «Lo spirito della
legge è rimasto uguale. Prima di abbattere la casa di un operaio, si
abbatte un immobile pericolante, o una speculazione... Non capisco come
chi ha votato la legge al Senato ora possa ripensarci».
Ma è
quello che sta accadendo nel Pd. Sinistra italiana e Mdp sono già decisi
a votare no, come anche M5s, nonostante le parole tenere
sull’abusivisimo di necessità pronunciate dal loro candidato in Sicilia.
«Anche con le modifiche è un condono mascherato», dice Massimo De Rosa.
Nel Pd, Dario Ginefra vuole chiarimenti: «E’ insopportabile la dicitura
“abusivismo di necessità”, guardiamo a Ischia...». Rosato aggiunge: «Il
contenuto della legge lo abbiamo corretto pesantemente. Ma siamo
preoccupati dal messaggio, deve essere chiaro che il Pd è sempre contro
l’abusivismo. Stiamo valutando». Il Pd potrebbe chiedere modifiche o
addirittura il rinvio in commissione, il che equivarrebbe a mettere la
legge su un binario morto. Ermete Realacci conferma: «Non credo che il
testo verrà votato così com’è...».