martedì 17 ottobre 2017

La Stampa 17.10.17
Il lato oscuro della Grande Bellezza
di Maria Corbi

Non chiamatela caccia alle streghe, perché in questa storia i protagonisti non ci sono accuse ingiuste e pretestuose. Ma il racconto di un sistema, il dietro le quinte «sessista» e molesto dello Star System. Dall’orco Weinstein, come lo definisce Asia Argento, all’orco senza nome di casa nostra, evocato su Twitter dall’attrice («un regista/attore italiano tirò fuori il suo pene quando avevo 16 anni nella sua roulotte mentre parlavamo del “personaggio”») non c’è nessuna distanza se non geografica. Hollywood chiama, la città eterna risponde. E mette in scena uno spettacolo deprimente, ma non è una «prima», perché tutti ne sono stati complici, vittime, o semplici spettatori. Lato oscuro della dolce vita, delle scorciatoie per il successo, dei patti con l’orco e con se stesse per arrivare a vedere il proprio nome brillare. Con l’hashtag «quella volta che…» le donne tirano fuori sassolini segreti, anche se celano i nomi degli uomini che hanno abusato del loro potere con loro. Anche Asia Argento non apre quella porta, ma la socchiude, per ora: «In riferimento al mio post #quellavolta che, preciso, se ve ne fosse bisogno, che non ho in alcun modo fatto il nome dell’autore del gesto né tantomeno, ho indicato elementi per identificarlo. Pertanto chiunque pretenda di conoscerlo, scrivendo il presunto nome, se ne assume personalmente la responsabilità». Ma le voci corrono, si rincorrono, affollano il gossip. E il non fantomatico «divano del produttore» rimane in attesa dei nomi di chi ci si è accomodato vittime e carnefici, consapevoli e inconsapevoli.
Chi racconta di non esserci mai accomodata ma di essere stata molto invitata farlo c’è Mariana Trevisan, ex ragazza di Non è la Rai che, da «embedded» spiega con grande chiarezza in un articolo a sua firma come funzionano le cose. Quello che tutti sanno e nessuno dice. Dalla truccatrice che le dice «il mondo va così» a chi le parla dell’utilità delle «pubbliche relazioni». Alle colleghe che le dicono: «hai potenzialità (dicevano bellezza ma intendevano altro) e non ci stai, sei pazza». Alla collaboratrice del mostro sacro della tv che le dice: «“hai ancora il rossetto, non ti vedremo più” e con un sorriso di pena ti congeda». Il lato oscuro, ma nemmeno tanto della Grande Bellezza. Quei provini che si fanno nelle stanze d’albergo, dove le doti da visionare vanno oltre il talento. Le agenzie vere e presunte cercano nuovi volti per il cinema ma poi al provino chiedono di mostrare tutto tranne la faccia. Niente di nuovo sulle sponde del Tevere se non il fatto che adesso qualcuno rischia di finire schiacciato da quel divano. E se lo scandalo Weinstein, come dice Mia Farrow, segna la fine di un sistema a Hollywood, chissà se qualcosa accadrà anche in Italia.