internazionale 28.10.2017
Da sapere
Espressioni artistiche
“La cultura è il nuovo petrolio”, scriveva a giugno il quotidiano nigeriano The Nation, citando un accordo tra il Consiglio nazionale delle arti e della cultura e la Banca dell’industria per la creazione di un fondo da 300 milioni di naira (710mila euro) per gli artisti e gli artigiani nigeriani. Nella stessa occasione è stata lanciata la campagna per individuare le “37 meraviglie della Nigeria”, cioè le manifestazioni culturali rappresentative di ogni stato della federazione e della capitale Abuja da promuovere dal punto di vista turistico. Letteratura, arti visive, artigianato, cucina, musica e danze tradizionali, cinema, musica pop e standup comedy: il sito del governo nigeriano elenca le varie forme in cui si esprime la cultura nazionale. Se gli scrittori – da Chinua Achebe a Wole Soyinka a Chimamanda Ngozi Adichie – sono definiti gli “ingegneri culturali” della società, l’industria dell’intrattenimento è considerata la forza trainante dell’economia culturale. Dal 1992, l’anno in cui uscì il film Living in bondage, il primo grande successo di Nolly wood, il settore si è sviluppato fino a diventare una voce significativa del bilancio nigeriano: secondo i dati del governo, già nel 2013 contribuiva all’1,4 per cento del pil. Anche l’industria musicale negli ultimi sei anni ha vissuto una forte crescita, grazie alla nascita di nuovi studi di registrazione e al successo di artisti come il rapper Olamide o il duo hip hop Psquare. All’icona della musica nigeriana, Fela Kuti, è stata recentemente dedicata una statua a Lagos, la Liberation statue.