Il Sole Domenica 1.10.17
Neuroscienze
Sognare non è da incoscienti
di Arnaldo Benini
Il
sonno è un evento biologico dramatic, dicono gli anglofoni: ogni giorno
passiamo dallo stato di veglia, in cui si ha coscienza del mondo e
dell’interiorità, all’incoscienza del sonno, simile al coma. Durante il
sonno la coscienza può emergere come sogno, a volte assurdo, a volte
razionale e congruente con l’esperienza. Una persona cara scomparsa, ad
esempio, torna spesso nei sogni di familiari ed amici. Il sogno, anche
se carico di affettività, non sempre lascia tracce nella memoria. Quando
ci si sveglia, spesso spontaneamente, si è immediatamente
autocoscienti.
Il sonno è un’oscillazione della coscienza, già di
per sé misteriosa, e per questo è particolarmente arduo da studiare. Il
neurofisiologo torinese Piergiorgio Strata riassume, con rigore
scientifico e talento divulgativo, che cosa la scienza può dire su sonno
e sogni, dopo che su questi eventi biologici si sono sbizzarrite menti
fantasiose. Trascorriamo circa un quarto della vita dormendo. Non è
tempo sprecato, perché senza sonno la vita, per l’uomo e per gli
animali, è impossibile.
Una delle torture più orribili è
l’insonnia forzata: dopo un certo tempo, il torturato ammette qualsiasi
cosa pur di poter dormire. I colpi di sonno, dovuti a insonnia
pregressa, sono spesso cause di incidenti. Strata riferisce che nella
battaglia di Stalingrado molti soldati tedeschi non dormivano a
sufficienza perché combattevano giorno e notte: molti di loro morirono
improvvisamente, senza ferite e malattie. Ci sono animali, come i
delfini, mammiferi che stanno a galla per respirare, e uccelli migratori
che volano ininterrottamente per giorni. L’evoluzione ha selezionato un
meccanismo prodigioso per consentir loro di vivere: con le
elettroencefalografie si vede che dorme una metà del loro cervello alla
volta.
Che cos’è il sonno? Perché è indispensabile? La sua
fenomenologia è relativamente facile da descrivere, con le molte
differenze individuali. La ricerca coinvolge neuroscienziati, neurologi
che curano i disturbi, spesso penosissimi, del sonno e pneumologi, per
gli influssi sulla respirazione che nel sonno, in certe condizioni, può
diventare insufficiente. La sua natura, e la sua funzione specifica per
mantenere la vita, sono parecchio oscure. 16 miliardi di neuroni del
cervello comunicano fra loro con una rete di fibre lunga circa 180mila
km. Essi producono potenziali elettrici che viaggiano lungo gli assoni
verso altri neuroni. Ognuno di loro è in contatto attraverso le sinapsi,
che sono articolazioni fisico-chimiche, con circa 5.000 neuroni. Solo
il 30% degli stimoli attiva le sinapsi, che in questo modo, secondo un
criterio sconosciuto o forse inesistente, nel senso della casualità,
fungono da eccitatrici o inibitrici dell’attività cerebrale. «Nella
nostra corteccia [cerebrale] - dice Strata - abbiamo un’enorme e
intricata ferrovia, regolata da un milione di miliardi di semafori
alcuni rossi e altri verdi, le sinapsi appunto, lungo la quale segnali
elettrici corrono continuamente come treni durante la veglia e il
sonno».
L’elettroencefalografia e altre forme della
visualizzazione cerebrale (in particolare la risonanza magnetica
funzionale) mostrano come l’attività cerebrale sia diversa nel sonno e
nella veglia. Il cervello, anche nel sonno, è perennemente attivo. Il
sonno non è il suo riposo. Durante il giorno si accumulano nel cervello
proteine prodotte in eccesso o di scarto. Esse sono eliminate durante la
veglia, ma soprattutto durante il sonno. Non sembra comunque probabile
che il sonno sia dovuto solo all’accumulo di scorie.
Strata
sottolinea l’apporto del neurofisiologo pisano Giuseppe Moruzzi alla
grande scoperta, con l’americano Horace Magoun alla fine degli anni ’40,
della formazione reticolare, organo di neuroni che dal tronco
encefalico manda assoni verso il midollo spinale e verso il talamo. Il
suo ruolo nella regolazione dello stato di coscienza è provato. Il sonno
potrebbe essere non un esaurimento, ma un evento attivo della coscienza
regolato dalla sostanza reticolare.
Il sogno è un evento
cosciente che si svolge nell’incoscienza del sonno. Da qui la difficoltà
(impossibilità?) di studiarlo empiricamente. Scartata la teoria
freudiana del sogno espressione della palude di repressioni
dell’inconscio, (le neuroscienze hanno dell’inconscio tutt’altra
concezione, empiricamente corroborata), si suppone che l’attività
cerebrale durante il sonno possa stimolare, con la casualità degli
eventi della coscienza e senza finalità, varie aree cerebrali,
soprattutto della memoria e dell’affettività. Si cerca, con sedativi, di
prevenire sogni con le caratteristiche dell’incubo, non infrequenti
nelle persone anziane, che interrompono e poi impediscono il sonno per
l’agitazione che lasciano. Il lavoro di Strata è molto informativo sui
dati empirici attuali. C’è ancora molto da capire circa sonno e sogno.
Piergiorgio Strata, Dormire, forse sognare. Sonno e sogno nelle neuroscienze , Carocci, Roma, pagg. 206, € 15