domenica 1 ottobre 2017

Il Sole Domenica 1.10.17
Nel nome dei fratelli Rosselli
La mostra a Milano
di R.Liu.

«Carissimo, come sempre succede è agli amici intimi che si risponde per ultimi in queste occasioni. Sono passato da una vita contemplativa a una vita talmente febbrile che non so proprio dove riparare.Avrei bisogno di un supplemento giornaliero di ore dal padre eterno», scriveva il 31 agosto 1929 Carlo Rosselli a Giuseppe Saragat da Parigi. Era approdato nella capitale francese all’inizio del mese, fuggito clamorosamente dal confino di Lipari insieme a Emilio Lussu e Francesco Fausto Nitti. In quello stesso anno, invece, il fratello Nello sarà condannato all’ozio forzato di Ponza (nella foto a destra), l’isolotto dal quale Carlo Pisacane era partito nel 1857 per la sfortunata spedizione antiborbonica di Sapri. Nel 1932 i due fratelli si ritroveranno temporaneamente in Francia, insieme alla madre Amelia (nella foto a sinistra). Oggi ricordata come la genitrice dei Rosselli, in verità la veneziana Amelia – nonna dell’omonima poetessa – fu una personalità di spicco nella cultura italiana del primo Novecento: apprezzata scrittrice di teatro e per l’infanzia, nonché attiva nell’associazionismo femminile. Non è un caso che le sue memorie postume, edite nel 2001 dal Mulino, siano tra i libri esposti nella Mostra documentaria intitolata L’Italia dei Rosselli, in occasione dell’80° anniversario dell’uccisione di Carlo e Nello, avvenuta a Bagnoles-de-l’Orne nel giugno 1937 per mano di fascisti francesi. Ospitata dall’Archivio di Stato di Milano e curata dalla Fondazione Circolo Fratelli Rosselli di Firenze, questa rassegna riporta alla luce i numerosi cimeli rosselliani custoditi dalla Fondazione Anna Kuliscioff di Milano, presieduta da Walter Galbusera: lettere olografe di Carlo; originali di fotografie e giornali d’epoca sul processo Bassanesi (Lugano 1930), la guerra di Spagna, Giustizia e Libertà; libri e periodici di Carlo e Nello. L’ultimo pannello espone le immagini dei loro funerali, con la folla, le bare e Aldo Garosci, in testa al corteo funebre, che regge tra le mani il cappello di Carlo Rosselli.
Archivio di Stato di Milano, via Senato 10, dall’11 al 31 ottobre