il manifesto 21.10.17
Non solo Weinstein, come vincere la paura anche nel mondo scientifico
di Monica Zoppè
Si
fa un gran parlare del caso Weinstein, che sta scuotendo il mondo del
cinema, e (speriamo) non solo. E’ senz’altro molto positivo il fatto che
il tema sia, per così dire, sdoganato.
Per adesso parlano solo
alcune donne, le più forti, quelle che se lo possono permettere, che non
sono ricattabili, né a rischio di perdere il lavoro o altro. Sarebbe
naturalmente positivo se tutte potessero denunciare in sicurezza, ma più
importante è che ne parlino gli uomini.
Personalmente non sono
convinta che il meccanismo della punizione funzioni. Servirebbe una
presa di coscienza e un cambio di mentalità.
Tra le possibili
prede di questi uomini, ce ne sono che hanno saputo dire di no. Molte di
queste hanno poi subito le conseguenze del loro rifiuto, in termini di
avanzamento di carriera, di offese, quando non addirittura di mobbing o
licenziamento.
Nel momento in cui un uomo di potere ti mette gli occhi addosso, tu hai già perso, comunque vada a finire.
Io
penso che in una società civile ed evoluta nessuna persona dovrebbe
poter esercitare un tale potere su un’altra, abusandone senza
conseguenze. La prima cosa da fare in questi casi è di togliere a questi
uomini gli strumenti per abusare del potere che hanno. La seconda è far
capire perché la loro condotta è sbagliata ed inaccettabile, sperando
che ci arrivino (sono spesso persone per molti versi capaci ed
intelligenti).
Ma tornando alle donne che hanno subito senza
accettare: come possono essere risarcite del danno? Qualcuno pagherà? E’
anche difficile dimostrare cose che non sono successe, il che rende la
situazione ancora più complessa.
Anche qui, l’importante è che
questi uomini siano rimossi dalla posizione di potere in cui
(praticamente tutti) ancora si trovano. Forse ci vorranno anni, forse
generazioni, ma noi continueremo a lavorare perché il futuro delle
nostre figlie sia migliore del nostro, tanto quanto hanno fatto le
nostre madri.
Il mondo del cinema non è l’unico in cui gli abusi
di uomini di potere nei confronti di ragazze spesso, ma non
necessariamente, giovani avvengono con regolarità. Nell’ambiente dello
sport si iniziano a sentire alcune denunce, ed avviene anche
nell’ambiente scientifico.
In questo caso, forse più che in altri,
le denunce sono importanti, perché l’ambiente scientifico viene spesso
percepito come un’isola felice, in cui tutte le persone (di supposta
intelligenza e preparazione superiore) agiscono nel migliore modo
possibile.
Diversi episodi sono venuti alla luce nell’ultimo periodo, in tutti i campi delle scienze
.
In particolare, gli ambienti più difficili per le donne, dal punto di
vista delle molestie, sono quelli delle scienze applicate sul campo:
archeologia, geologia, antropologia e simili, cioè campi in cui le
ricerche si svolgono almeno in parte a piccoli gruppi in missione per un
periodo di diversi giorni o settimane.
Mi ha particolarmente
colpito il caso di una donna che ha subito aggressioni gravi da
studentessa, il cui professore l’aveva minacciata di stroncarle la
carriera se avesse parlato. Ebbene, questa donna, a 20 anni di distanza,
non appena raggiunta una posizione permanente presso un’università, ha
denunciato. Ha dovuto aspettare 20 anni. Anche nel suo caso, una volta
aperto il vaso, molte colleghe e colleghi si sono fatte avanti
confermando ‘quel che tutti sapevano’.
Così come nel cinema il
caso ha investito il luogo più sacro, Hollywood, anche nella scienza, lo
scandalo è scoppiato in uno dei templi della ricerca: Boston.
In
Italia, abbiamo solo sentito Asia Argento confermare che anche da noi le
molestie sono presenti (anzi, probabilmente rampanti), ma siamo ancora
lontane dal sentirci libere di denunciare i molestatori.
Quello di
cui avremmo bisogno è un sistema di protezione che permetta alle donne
di non dover subire ulteriori conseguenze (oltre a quelle già subite), e
che le incoraggi a portare a galla la situazione, con lo scopo di
cambiarla. Solo così potremo sperare che si raggiunga finalmente un
atteggiamento diverso, in generale nella società.
Alcuni uomini
hanno iniziato a ragionare e prendere posizione: anche loro sono da
incoraggiare, perché anche loro possano denunciare, anche solo con la
testimonianza, tutte le volte che il potere viene abusato.
*Associazione Donne&Scienza