Il Fatto 5.10.17
Logica e politica: il caso dei “pisapiani”
Compagni - Analogie e differenze tra il “progressista” Stefàno e l’amico dc Tabacci
L’ultimo
episodio della saga del “federatore” della sinistra è opera di un
visionario: Pisapia smentisce i senatori pisapiani. Oppure: esistono
pisapiani che persino Pisapia ignora.
È andata così. Martedì sera
Mdp decide di non votare la relazione sul Def e lascia la maggioranza
con le dimissioni del viceministro Filippo Bubbico. A quel punto
irrompono sulla scena i pisapiani. Parla l’ex Sel Dario Stefàno: “Sono
in disaccordo con le scelte di Mdp. Io sono orientato a votare a favore
della nota e con me ci sono altri 7 o 8 senatori che la pensano allo
stesso modo. Siamo un gruppo di senatori, non solo ‘pisapiani’, che non
condivide certe scelte di Mdp”.
È una sorpresa: Pisapia
smentirebbe la linea appena concordata con i bersaniani. Però è un
falso. Si mettono a lavoro gli uomini vicini all’ex sindaco di Milano,
che contattano le redazioni politiche con un messaggio urgente: i
pisapiani del Senato non esistono. Il giovane portavoce Alessandro
Capelli detta il comunicato alle agenzie: “Leggiamo ancora oggi che
alcuni senatori dichiarano votazioni a nome di Campo Progressista.
Peccato che sono mesi che non partecipano alle nostre riunioni.
Pertanto, ancora una volta, siamo costretti a ricordare che si tratta di
posizioni personali che non rappresentano Campo Progressista né tanto
meno Giuliano Pisapia”.
Chi sono i pisapiani immaginari? Oltre a
Stefàno ci sono sicuramente il sardo Luciano Uras e i quattro ex
grillini Orellana, Molinari, Bencini e Romani. Più che pisapiani, si
sono avvicinati molto a Matteo Renzi (tramite il collega toscano Andrea
Marcucci).
Si erano accreditati come senatori di Campo
Progressista anche in occasione del voto sulla manovra con cui sono
stati reintrodotti i voucher. Anche in quel caso furono smentiti da
Capelli: “Non fanno parte di Campo Progressista”. Uras se l’è legata al
dito. Martedì sera non ci ha visto più: “Il signor Capelli è un
maleducato, io parlo a nome di Campo Progressista Sardegna. Non so a che
titolo parli lui. Io ho contribuito alla vittoria di Zedda a Cagliari,
non devo chiedere il permesso a Capelli”. Bisogna pur dire che Pisapia
fa figli e figliastri. Per l’ex sindaco c’è un altro problema: con la
logica.
I sedicenti senatori di Campo Progressista infatti sono
stati sbugiardati dal loro portavoce. I deputati di Campo Progressista
invece no. L’ex Dc Bruno Tabacci è il fondatore di Centro democratico,
che ha aderito da tempo al partito di Pisapia. Lui sì, ha partecipato a
tutte le riunioni ristrette con i fedelissimi dell’ex sindaco. Martedì
Tabacci ha dichiarato: “Mdp sbaglia, voterò sicuramente a favore del
Def”. Proprio come Stefàno. Ma nessuno l’ha smentito: è un pisapiano in
carne e ossa.