venerdì 20 ottobre 2017

Il Fatto 20.10.17
Psycho-Rosatellum: voti a sinistra, eleggi la destra e ti becchi pure lo spam
Piccola guida - Niente preferenze, il vero “disgiunto” è il povero elettore
di Francesca Fornario

Secondo un sondaggio, il 31 per cento degli italiani non si sposa per amore ma per convenienza. Un’abitudine che genera frustrazione, litigi e leggi elettorali. Al modello delle nozze di comodo si ispira il Rosatellum bis, ideato dal capogruppo del Pd Ettore Rosato per “Fare una coalizione di centrosinistra con quelli con i quali governiamo”. Ossia con Alfano, fondatore del Nuovo Centrodestra. Una coalizione di centrosinistra fatta con il centrodestra sarebbe infatti rappresentativa delle posizioni di quel 40 per cento di indecisi che i partiti tradizionali non riescono a intercettare.
Al fine di evitare capziose discussioni, il Rosatellum bis non impegna i partiti che compongono una coalizione ad aderire a un comune programma elettorale. Potranno dunque presentarsi coalizzati partiti che hanno orientamenti completamente diversi, tipo la Lega di Salvini, contraria all’immigrazione dall’Africa, e Forza Italia di Berlusconi, favorevole all’immigrazione dall’Africa delle minorenni marocchine. O il Pd di Renzi, orientato a far fuori D’Alema e Mdp di D’Alema, orientato a far fuori Renzi.
Il governo ha approvato il Rosatellum alla Camera facendo ricorso alla fiducia, per una serie di buoni motivi: 101. “Altrimenti non c’erano i numeri”, si è giustificato Gentiloni, dopo essersi rifiutato di approvare con la fiducia anche lo Ius soli, sempre per una questione di numeri: il Rosatellum serviva a qualche centinaio di deputati di Forza Italia, Pd e Lega, lo Ius soli a un milione di bambini. Renzi ha però assicurato che lo Ius soli si farà, prima o poi: “in questa legislatura o nella prossima”, perché chi nasce in Italia ha diritto ad avere un pronipote italiano.
Il Rosatellum è un sistema misto, per un terzo costituzionale e per due terzi incostituzionale. A causa dell’assenza delle preferenze e del voto disgiunto, all’elettore non resta che fare una croce sul candidato del collegio scelto dalla segreteria del partito, anche se è di un altro partito. Automaticamente, il voto si propaga e si estende a tutte le liste che lo sostengono e viene ripartito tra queste per la quota proporzionale inviando email spam a tutti i contatti in rubrica. In concreto, significa che votando un partito pacifista si rischia di mandare in parlamento l’esponente di un partito a favore della guerra, o votando un partito vicino ai sindacati e ai lavoratori si elegga un deputato favorevole alla libertà di licenziare. Rosato ha difeso la legge spiegando che agli elettori Pd questo succede comunque.
Il listino per eleggere i due terzi dei parlamentari con il sistema automatico innescato dal voto al candidato del collegio è volutamente corto, per consentire all’elettore di conoscere i candidati che verranno eletti in qualche altro collegio. Lo stesso candidato potrà infatti presentarsi in cinque diversi collegi. In base a questo meccanismo, l’elettore che nel Mugello si esprime a favore dei candidati che compaiono sulla propria scheda si ritroverà invece a votare per le presidenziali in Kirghizistan.
Il Rosatellum bis prevede da parte di ogni lista l’indicazione del capo politico, una modifica voluta da Renzi per fregare D’Alema e da Berlusconi per fregare gli elettori: li induce infatti a mettere una croce sul suo cognome presente sulla scheda anche se Berlusconi non può, a differenza degli altri candidati, essere eletto da qualche altra parte. È stato interdetto dai pubblici uffici per una condanna a quattro anni, di cui tre coperti da indulto: “Una grave perdita per il Paese”, l’ha definita egli stesso. Tre anni buttati.
L’indicazione di Berlusconi come capo politico ineleggibile conviene a Salvini, cha ha detto sì al Rosatellum precisando però che per la Lega era meglio il maggioritario: una legge che, la sera stessa del voto, si capisce chi prende i rimborsi elettorali.
I Cinquestelle hanno stabilito che il capo politico del Movimento d’ora in avanti sarà Luigi Di Maio: Grillo prenderà solo le decisioni.
Renzi non lascia spazio a dubbi: “Il premier della coalizione sarò io”. Poiché Berlusconi è ineleggibile.
Il Rosatellum bis prevede infine una soglia di sbarramento al 3 per cento per i partiti e al 10 per cento per le coalizioni fissata in base alla somma algebrica delle percentuali di voto dei partiti alla sinistra del Pd: stanno al due e sono quattro.
Il Rosatellum bis ha sollevato molte critiche da parte dei costituzionalisti poiché distorce e limita la volontà degli elettori ma il Pd lo difende: “È una legge che favorisce le coalizioni e il confronto tra coalizioni”. Cioè le coalizioni tra coalizioni. Cioè le larghe intese.
Renzi nega e punta al 40 per cento con una coalizione aperta ai fuoriusciti del Pd. Lo ha ribadito alla festa del Pd che ha compiuto un decennio (è volato via in fretta. Il Pd): “Veltroni ha ragione, non dobbiamo aver paura della parola sinistra”. Passati dieci anni, si è immuni dalle recidive.