Il Fatto 19.10.17
Mps, il procuratore: “Pronto a riaprire l’inchiesta su Rossi”
Il magistrato alle “Iene”: “Se c’è un’istanza, provvederemo”. La vedova del manager presunto suicida: “La faremo”
di Davide Vecchi
Lo
dice senza prendere fiato, parole che sembrano quasi sfuggirgli, tanto
vanno via in scioltezza: “Se ci fosse un errore materiale le persone
offese facciano un’istanza di riapertura e noi provvederemo”. Il
procuratore capo di Siena, Salvatore Vitello, pressato dal giornalista
Antonino Monteleone de Le Iene, concede questo spiraglio ai familiari di
David Rossi, il manager del Monte dei Paschi di Siena trovato morto la
sera del 6 marzo 2013 in vicolo Monte Pio, tre piani e dodici metri
sotto la finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, sede della banca.
Spiraglio al quale per prima la vedova, Antonella Tognazzi, sembra
aggrapparsi seppur con poca convinzione: “Istanza di riapertura? La
faremo”, concede pure lei a Le Iene.
Con poca convinzione perché
la stessa Procura oggi guidata da Vitello ha per due volte archiviato la
scomparsa di Rossi come suicidio nonostante le tante incongruenze e
carenze riscontrate nelle indagini iniziali ed evidenziate persino dagli
stessi periti nominati dal magistrato Andrea Boni che ha riaperto il
caso nel 2015. Incongruenze e carenze che però non sono state tenute in
considerazione nei decreti di archiviazione. Ma che anzi hanno portato
il giudice per le indagini preliminari Roberta Malavasi a commettere dei
macroscopici errori nel decreto con il quale il 4 luglio 2017 archivia
il secondo fascicolo su David Rossi confermando il suicidio.
Nel
testo si legge, fra l’altro, che tra le persone sentite nel corso degli
approfondimenti investigativi figura anche Lorenza Pieraccini,
segretaria di Fabrizio Viola, all’epoca dei fatti ad di Mps. Cosa non
vera. La donna non è mai stata sentita come persona informata sui fatti.
Eppure era stata una delle ultime persone ad avere parlato con David
Rossi il 6 marzo 2013. E proprio per chiedere ragione di questo errore
Le Iene chiedono di interloquire con il procuratore capo Vitello che
declina la richiesta di intervista.
Allora il giornalista lo
contatta telefonicamente. Pochi minuti di conversazione trasmesse nella
puntata di martedì sera dalla quale il magistrato sembra decisamente
infastidito dalle legittime contestazioni tanto da interrompere la
conversazione prima di rispondere nel merito. Sostiene Vitello:
“Nell’ordinanza con cui il gip Malavasi ha archiviato il caso ci sono
tutte le risposte”. Il cronista gli fa notare che in realtà ci sono
alcuni errori tra cui il passaggio sulla segretaria di Viola.
Il
procuratore parla ad alcune persone che sono con lui e dice: “Se fate
silenzio il signor Monteleone di Italia 1 mi sta facendo le domande così
anche voi sentite le risposte che sto dando a come si chiama lui”. E
prosegue: “Se ci fosse un errore materiale, le persone offese facciano
un’istanza di riapertura e noi provvederemo”. Alle insistenze sul motivo
dell’errore commesso dal gip, Vitello sbotta: “Lei fa il giornalista o
fa soltanto spettacolo? Lei vuole provocarmi. Se lei mi dice che quello
che dice la dottoressa Malavasi non è vero perché contiene degli errori e
delle falsità.. crede sia questo il modo di intervistare le persone? La
ringrazio e la saluto”.
Che un errore ci sia è indubbio. Così
come è certo che la procura di Genova, competente sui magistrati di
Siena, ha aperto un fascicolo a seguito delle dichiarazioni dell’ex
sindaco Pierluigi Piccini ed ha già convocato alcune persone per essere
sentite, oltre ad acquisire il materiale relativo a entrambe le
inchieste svolte a Siena su David Rossi, compresa la ricostruzione di
come il magistrato Aldo Natalini abbia distrutto alcuni reperti
fondamentali come i sette fazzoletti di carta sporchi di sangue trovati
nell’ufficio di David. Reperti mai analizzati e mandati al macero prima
che il gip si pronunciasse sull’archiviazione o disponesse un
supplemento di indagine.
L’invito di Vitello a presentare una
nuova istanza di riapertura è ritenuta “una strada sicuramente da
percorrere” dall’avvocato Luca Goracci, legale che difende la vedova di
David, Antonella Tognazzi, e la figlia di lei, Carolina Orlandi. Sarebbe
la terza. “Stiamo svolgendo altre indagini difensive e nel momento in
cui avremo gli esiti formuleremo istanza di riapertura”. Sicuramente,
aggiunge, “sarà chiesto anche che sia sentita Pieraccini” seppure “era
già stato inutilmente chiesto nelle opposizioni finora presentate”. Ben
tre. Una anche alla Procura generale di Firenze, alla quale chiesero di
avocare le indagini. Ma dal capoluogo toscano preferirono rispedire il
tutto a Siena.