Il Fatto 12.10.17
Ministro, le consiglio “L’ordine delle cose”
di Andrea Segrè
Gentile
ministro, Le scrivo a poche ore di distanza da una serata a cui credo
Le avrebbe fatto piacere partecipare. Martedì sera all’Apollo 11 a Roma
hanno partecipato a una proiezione del mio film L’ordine delle cose
una
cinquantina di giovani funzionari del ministero da lei presieduto. Alla
serata erano presenti anche tre giornalisti molto esperti di
migrazioni: Amedeo Ricucci, Francesca Mannocchi e Alessandro Leogrande.
Il dibattito è stato un momento di sana democrazia. Il mio film ha come
protagonista proprio un funzionario impegnato nella lotta
all’immigrazione irregolare dalla Libia. Sentire dialogare giornalisti
competenti e funzionari dello Stato sulle domande che il film pone è
stato un vero piacere, un momento di sano confronto politico e
culturale.
Ci siamo interrogati sul significato di termini come
diritto, controllo, gestione e sulla loro trasformazione di fronte al
cambiamento epocale in atto. Era vivo tra noi un senso di responsabilità
comune.
Credo fermamente che abbiamo l’obbligo tanto politico
quanto intellettuale di non lasciare che l’opinione pubblica si
distragga. È una questione di tenuta e sviluppo della nostra democrazia.
In
questo mondo, dilaniato da crescenti diseguaglianze, ci sono migliaia
di persone in viaggio per cercare di avere quello che non hanno e che a
casa loro sanno bene non arriverà presto. Come rispondiamo ai bisogni e
ai desideri contenuti in questo movimento? Come evitiamo che finiscano
nelle mani della criminalità pronta a sfruttare quei bisogni?
Martedì
sera si è parlato di tutto questo insieme a cinquanta giovani
funzionari al servizio dello Stato. Con loro ho condiviso la speranza
che sia presto possibile farlo anche con Lei.
Per questo La invito domenica sera alle 21.00 a vedere il film con noi a Roma al Palazzo delle Esposizioni.