lunedì 25 settembre 2017

pagina99 22.9.2017 
 
Il dibattito in Francia
Staccare i telefoni diritto impossibile
di Leonardo Martinelli

Parigi. Quando i francesi decisero di proclamare per legge il diritto alla disconnessione – la possibilità di non rispondere a mail, sms o telefonate fuori dall’orario d’ufficio –, all’estero ci si divise tra chi criticò l’ostinazione di Parigi a legiferare su tutto e tra chi vide nell’iniziativa un giusto campanello d’allarme. Adesso la prima estate di questo nuovo diritto è finita. Ma non è andata benissimo per i sostenitori della disconnessione. I ricercatori dell’Ifop, istituto di sondaggi affidabile, hanno chiesto ai quadri francesi come si stessero orientando per le loro vacanze estive, e in generale, quale fosse il loro comportamento al di fuori del normale orario di lavoro. Il 78% ha ammesso di consultare regolarmente mail e di rispondere a eventuali chiamate o sms, nonostante il diritto alla disconnessione, parte integrante della legge El Khomri (la riforma del mercato del lavoro varata l’anno scorso con grande fatica sotto François Hollande), sia entrato in vigore lo scorso primo gennaio. Di quel 78%, il 41% ha detto di farlo «di tanto intanto »e il 37% «spesso». Le ragioni ? Il 51% ammette di «volere essere sicuro che non ci siano problemi», il 31% «non vuole essere sommerso da un eccessivo numero di mail al ritorno» e l’11% «non vuole mancare eventuali opportunità di progressione sul posto di lavoro ». In effetti l’obbligo di garantire la disconnessione dei lavoratori non vale per tutte le aziende tout court. Il diritto vale per tutti i lavoratori (in maniera vaga), ma è solo alle imprese con più di 50 dipendenti che s’impone di negoziarne con i sindacati l’applicazione. Si può arrivare a un vero e proprio accordo d’impresa o, in alternativa, a una «carta di buona condotta » (ma la società che non lo fa, non è sanzionata). Il colosso delle assicurazioni Axa, ad esempio, ha appeso una copia della sua «charte» in tutte le sale riunioni. Vi si può leggere che «non è obbligatorio rispondere a mail professionali fuori dall’orario del lavoro». Michelin è andata oltre, con un software che avvisa ogni dipendente quando si collega più di cinque volte al mese alla sua posta elettronica professionale fuori dall’orario. I responsabili delle risorse umane ricevono tabulati che indicano per quali dipendenti si è attivata l’allerta, con l’indicazione degli orari d’entrata e d’uscita dall’ufficio. Possono sollecitare il lavoratore e «frenarlo». Ma al di là degli effetti concreti (discutibili), la disposizione francese ha aperto un dibattito. Che continua, man mano che cresce il telelavoro (riguarda più del 20% dei dipendenti). Tanto più che la nuova riforma del mercato del lavoro voluta da Emmanuel Macron (entrerà in vigore a fine settembre) non cambia nulla sul diritto alla disconnessione, ma vuole comunque facilitare il ricorso al telelavoro (lo si potrà decidere sulla base di un semplice scambio di mail fra il dipendente e il datore, senza dover modificare il contratto come succede adesso). Per questi lavoratori a distanza «staccare» sarà più difficile. Ma è anche una necessità.