giovedì 14 settembre 2017

La Stampa 14.9.17
Sistema di voto, la Camera rinvia ancora l’esame
di A.C.

«Pensare che a colpi di ricorsi la Corte costituzionale diventi una vera e propria camera legislativa è un’ipotesi golpista, inaccettabile, assurda». Maurizio Gasparri (Forza Italia) boccia senza appello l’ipotesi- raccontata ieri da La Stampa- di nuovi ricorsi che spingerebbero la Consulta a un nuovo intervento per uniformare le leggi di Camera e Senato.
E tuttavia il lavoro di modifica in corso alla Camera registra una nuova battuta d’arresto. Ieri la riunione dei capigruppo ha stabilito che la riforma andrà in Aula entro la fine di settembre, ma solo se prima sarà concluso il lavoro in commissione Affari costituzionali. Tradotto: in assenza di un accordo tra i principali partiti si va verso un altro rinvio.
In primo luogo c’è da risolvere il problema del sistema di voto del Trentino. Svp ha minacciato di abbandonare la maggioranza se non sarà neutralizzato il voto dell’Aula dello scorso giugno, quando è stato approvato un emendamento che dimezza i deputati per quella regione. Renato Brunetta di Forza Italia ha proposto un “lodo” per far slittare la nuova regola tra due legislature. Ma Svp non si accontenta. Nel Pd resta alta la tensione tra i renziani («Non credo riusciremo a cambiarla», dice Orfini) e l’asse Orlando-Franceschini (si sono visti ieri a Montecitorio) che punta a introdurre il premio di coalizione. Nei prossimi giorni presenteranno una proposta ad hoc in commissione. Probabile una intesa con Forza Italia.