martedì 5 settembre 2017

il manifesto 5.9.17
Giovani medici in rivolta: «Sbloccate i bandi e aumentate le borse di studio»
Formazione post-laurea. Appelli a Fedeli e Lorenzin contro il ritardo del concorso per le scuole di specializzazione. La richiesta di finanziare le borse di studio. La protesta arriva anche alle regioni. Verso una manifestazione unitaria il prossimo 28 settembre davanti al

I giovani medici aspiranti alla specializzazione sono sul piede di guerra. Il Ministero dell’istruzione, università e ricerca (Miur) non ha ancora emanato il bando ufficiale per il concorso alle scuole di specializzazioni. «Nonostante la gravità della situazione, dal Miur non è ancora arrivato nulla. Visto che il bando deve essere pubblicato entro 60 giorni dalla data del concorso, si prospetta un notevole ritardo mai verificatosi negli anni precedenti» sostiene l’area giovani del Sindacato dei Medici Italiani.
I neolaureati nella sessione di luglio-ottobre 2016 rischiano di subire un ritardo formativo di più di un anno a causa dello slittamento della data del concorso da meta’ settembre al 25 ottobre. «La sorte – sostengono i giovani medici del sindacato Anaao Giovani e Fimmg Formazione, – sorriderà solo a 6.105 dei 15mila medici freschi di laurea che si stima parteciperanno quest’anno al concorso, tanti (pochi) sono i contratti finanziati dalla programmazione targata governo Gentiloni. Questo vuol dire che più del 60% non potrà accedere a un percorso specialistico e di conseguenza portare a termine il proprio percorso di studi».
Per quanto riguarda il concorso di medicina generale, «sono state finanziate quest’anno dalle regioni un numero di borse pari solo a 1100 su tutto il territorio nazionale, rispetto alla necessità di almeno 1800 unità, per far fronte alla massiccia ondata di pensionamenti che avranno luogo nei prossimi 5 anni”.
Ieri gli specializzandi del coordinamento «Chi si cura di te?» si sono mobilitati davanti alle sedi di 4 regioni chiedendo di aumentare i fondi per le borse e superare il blocco del turn over, che sta mettendo in ginocchio il Servizio Sanitario. Il 28 settembre è stata inoltre annunciata una manifestazione nazionale davanti al Miur.