Il Fatto 24.9.17
L’ordinanza contro il sesso a pagamento finisce davanti al Tar
Via
al primo ricorso al Tar contro l’ordinanza antiprostituzione del
sindaco di Firenze che prevede sanzioni salatissime, fino a tre mesi di
arresto, se viene violato il divieto di chiedere o accettare prestazioni
sessuali a pagamento. Il ricorso contro l’ordinanza è stato presentato
da un legale fiorentino, l’avvocato Francesco Bertini. “Non è l’atto di
un cliente indispettito”, spiegava ieri al quotidiano La Nazione,
facendo capire che si tratta dell’iniziativa di un uomo di legge, che ha
titolo per ricorrere al Tar in quanto residente a Firenze contro
“un’ordinanza incostituzionale e contraria anche al decreto Minniti al
quale dice di ispirarsi”. Secondo l’avvocato Bertini, infatti,
l’ordinanza del sindaco Dario Nardella violerebbe le leggi dello Stato
al quale la Costituzione riserva le questioni di sicurezza e ordine
pubblico, determinando a Firenze una situazione diversa da quella del
resto del Paese. Fino ad ora sono stati due i clienti di prostitute
incappati nell’ordinanza fiorentina entrata in vigore il 15 settembre.
Per loro prevista anche la denuncia alla Procura sulla base
dell’articolo 650 del codice penale per violazione di una ordinanza
delle autorità.