giovedì 6 luglio 2017

Il Fatto 6.7.17
“Senza la segretezza delle fonti non esiste un’informazione libera”

Da stamattina e fino al tardo pomeriggio militari della Guardia di Finanza e consulenti tecnici, su ordine della Procura di Napoli, hanno perquisito a Roma e in Calabria abitazioni e ufficio del vicedirettore del Fatto Quotidiano, Marco Lillo (…). Sono stati sequestrati telefoni, tablet, pc, pen drive, cd e dvd appartenenti a Lillo e anche a persone a lui vicine, estranee alla sua attività professionale. Telefono e computer sono stati sequestrati anche al collega Fabio Corsi, Art director del Fatto. (…) Solo oggi, dopo oltre una settimana, è stato restituito il telefonino a Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l’ha visto?: era stato sequestrato dalla Procura di Roma (…). Siamo certi che le Procure di Roma e Napoli conducano con altrettanta solerzia e determinazione le indagini sugli appalti miliardari della Consip e sulle rivelazioni di segreto che nel dicembre 2016 consentirono ai vertici della centrale acquisti pubblica di ripulire i loro uffici dalle microspie collocate dai carabinieri su ordine dei pm del capoluogo campano, vanificando in larga parte l’indagine. Tuttavia, fino a oggi, non abbiamo avuto notizia del sequestro di telefoni e pc dei principali presunti responsabili, dal ministro Luca Lotti a Tiziano Renzi.
Ferma restando la nostra incrollabile fiducia nella magistratura e negli organi di polizia giudiziaria, occorre sottolineare la valenza intimidatoria del sequestro di telefoni e memorie digitali dei giornalisti, che attenta alla segretezza delle fonti senza la quale non può esistere un’informazione libera. (…). Piena solidarietà ai colleghi Corsi, Lillo, Sciarelli e alle persone in vario modo coinvolte nell’operazione di oggi.