Corriere
L’anima diventa stella: i misteri dell’islam alauita
di Viviana Mazza
Gli
alauiti sono la setta cui appartiene il presidente siriano Bashar Al
Assad: una minoranza di poco più di un milione di persone (il 10% della
popolazione del Paese), originariamente asserragliata sulle montagne del
nordovest, ma che più di 40 anni fa ha preso il potere a Damasco. E
pochi saprebbero dire quali siano le credenze dei suoi fedeli. Questo
perché gli stessi alauiti raramente ne parlano, affermando semplicemente
di appartenere a un ramo dell’islam sciita. E lo stesso clan degli Al
Assad non accenna mai alla propria religione.
In Il musulmano
errante (edito da Rosenberg & Sellier), Alberto Negri, inviato
del «Sole 24 Ore», ricostruisce le vicissitudini di questa setta, che ha
fatto della taqiyya (la dissimulazione) una strategia di sopravvivenza.
La storia si apre sulla strada per Aleppo, dove un autista alauita gli
spiega che le anime non muoiono mai e, dopo molte trasmigrazioni, quelle
dei veri credenti si trasformano in stelle. Poi l’uomo fa un nome: Al
Khasibi.
Se l’iniziatore degli alauiti fu Ibn Nusayr, Al Khasibi,
nato nell’873, fu colui che ne codificò la dottrina, mentre un altro
membro, Soleyman Effendi — convertitosi all’islam sunnita, poi
all’ebraismo, al cristianesimo ortodosso e a quello anglicano — rivelò
al mondo il loro credo. Benché come gli sciiti venerino Ali, gli alauiti
non lo considerano solo un discendente di Maometto, bensì
l’incarnazione stessa di Dio; non andavano in moschea, non praticavano
il Ramadan e osservavano rituali diversi.
Durante il Mandato
francese, dal 1922 al 1937, fu garantito loro uno Stato ma questo
separatismo non poteva resistere all’ascesa del nazionalismo arabo. Così
nel 1936 si proclamarono musulmani con la convalida del gran mufti di
Gerusalemme Haj Amin al-Husseini, un sunnita (nessun’autorità siriana
voleva metterci la firma). Più tardi quando il padre di Bashar, Hafez Al
Assad, divenne il primo presidente non sunnita, cercò una
legittimazione: ma solo alcuni religiosi sciiti furono disposti a
dichiarare che gli alauiti erano musulmani, suggellando un’alleanza tra i
due regimi che dura fino a oggi.