venerdì 30 giugno 2017

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RICERCA il tempo diverso dei bilingue

Il tempo è un concetto astratto, non possiamo toccarlo ne vederlo, eppure è intorno a esso, e all’idea di spazio, che costruiamo la nostra vita e la nostra visione del mondo. Il tempo influenza la percezione dell’altro e le nostre emozioni. Per capire come questo avvenga, Panos Athanasopoulos e Emanuel Bylund, ricercatori dell’Università di Lancaster, hanno analizzato il linguaggio di persone diverse, arrivando alla conclusione che, rispetto a chi parla una sola lingua, i bilingue pensano al tempo in modi differenti, più flessibili, a seconda del «contesto linguistico in cui stanno stimando la durata di un determinato evento». «Il linguaggio può influenzare i nostri sensi di base», spiegano gli studiosi, «incluse le nostre emozioni, le nostre percezioni visive e, ora sappiamo, anche il nostro senso del tempo». I bilingue pensano in maniera più «flessibile: la loro capacità di passare agevolmente da un idioma a un altro, quotidianamente, dà loro un vantaggio sia nella capacità di apprendimento che di multitasking. E nel lungo periodo anche un benessere mentale superiore».