lunedì 29 maggio 2017

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Morire di parto negli Stati Uniti
Salute | Aumentano i decessi,
a differenza che altrove. Perché?

L’infermiera neonatale Lauren Bloomstein è rimasta incinta a 33 anni: un figlio che lei e il marito Larry desideravano molto, una gravidanza che non presentava nessun particolare problema. Il 30 settembre 2011 Lauren è entrata nell’ospedale di Long Branch, dove lei e il marito lavoravano e dove si erano conosciuti sette anni prima. I medici e le infermiere erano volti noti, si sarebbero presi cura di lei e del nascituro, pensavano. A 23 ore dal check in la donna ha partorito una bimba, sana: in un video registrato dal marito poco dopo con una videocamera, e riportato in un lungo servizio da ProPublica, si vede Lauren sorridente, ancora sul letto d’ospedale, che tiene tra le braccia la piccola. Venti ore dopo, la 33enne era morta. Per una forma molto grave di preeclampsia, o gestosi gravidica, i cui primi e pur violenti sintomi sono stati sottovalutati. Ma quello di Lauren non è un caso isolato: ogni anno negli Stati Uniti muoiono tra le 700 e le 900 donne per cause legate alla gravidanza o al parto, più del triplo di quanto accade alle canadesi. E mentre in tutti gli altri Paesi sviluppati il tasso di mortalità per parto è diminuito, negli Usa tra il 2000 e il 2014 è cresciuto. L’altro dato, ancora più più allarmante, arriva dalla Cdc Foundation: il 60% di questi decessi era evitabile. Perché, allora, si verificano? ProPublica fa notare che nella sanità americana c’è un forte sbilanciamento – per strutture, fondi, attenzione – verso il neonato rispetto alla mamma: «La specializzazione della medicina maternofetale si è indirizzata così tanto verso la cura del nascituro che agli specializzandi di quel ramo, nel 2012, non era neanche richiesto di dedicare parte del tirocinio all’assistenza alle partorienti», si legge nell’articolo, in cui si fa notare anche che mentre 20 ospedali del Paese si sono dotati di centri multidisciplinari per neonati in condizioni gravi, solo uno ha un centro simile per le mamme.
(gdv)