lunedì 29 maggio 2017

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Cina, metano da depositi solidi

La Cina ce l’ha fatta. È riuscita a estrarre il gas dal cosiddetto “ghiaccio infiammabile”, ovvero gli idrati di metano, composti cristallini simili al ghiaccio. Si possono formare quando il metano presente sotto la crosta oceanica risale dai sedimenti alla superficie e si combina con l’acqua fredda. Ghiacciando, l’acqua comprime il gas e il composto assume un’altissima densità. Ed è proprio questa densità che lo rende prezioso. Si calcola che un metro cubo di idrati produca circa 160 metri cubi di metano. Secondo il dipartimento statunitense per l’energia il ghiaccio infiammabile presente sotto gli oceani potrebbe addirittura produrre più energia di tutti gli altri carburanti fossili sommati assieme. E infatti ci stanno lavorando anche Stati Uniti, Canada e Giappone. La piattaforma galleggiante che la Cina ha messo all’opera, si trova nel Mar cinese meridionale nell’area Shenhu, 300 chilometri a sudest della metropoli di Hong Kong. Un’altra piattaforma lavora sul plateau tibetano, dove il metano è intrappolato sotto lo strato di permafrost. Ma il successo, celebrato ampiamente sui media di stato, è arrivato dal Pacifico. «È dal 10 maggio che estraiamo gas senza soluzione di continuità », ha dichiarato il vicecapo ingegnere del progetto Ye Jianliang alla televisione di stato Cctv: «Facciamo oltre 10 mila metri cubi di gas al giorno. Il record è stato 35 mila». Secondo Chen Yifeng, ricercatrice dell’Accademia delle scienze sociali cinese intervistata dal South China Morning Post, la differenza tra l’esperimento cinese e quello di altre nazioni è che non è a scopo scientifico ma commerciale. Purtroppo, aggiunge, il metano ha anche lo svantaggio di non trovarsi in punti precisi e confinati. Servono poi macchinari sofisticati, perché se il “ghiaccio” viene a contatto con l’aria si disintegra per assenza di pressione. E spiega il motivo per cui gli altri Paesi stanno aspettando a fare esperimenti commerciali. Il metano è un gas serra, e una fuga cospicua potrebbe provocare gravi danni ambientali. (cag)