La Stampa 11.2.19
Foibe, Salvini: i bimbi morti come quelli di Auschwitz
di Davide Lessi
«Una
tragedia nazionale per troppo tempo accantonata». Così aveva definito
il giorno dedicato al ricordo delle vittime delle foibe il presidente
della Repubblica Sergio Mattarella. E ieri, nella giornata delle
commemorazioni, il Capo dello Stato ha voluto ringraziare personalmente
il presidente emerito Giorgio Napolitano «che tanto ha fatto per
restituire alla memoria nazionale quei tragici eventi».
Un
messaggio forte è arrivato anche dal carso triestino, da Basovizza, dove
ieri il vicepremier, Matteo Salvini, e il presidente del Parlamento
europeo, Antonio Tajani, hanno preso parte alle celebrazioni per
ricordare la tragedia. «Non esistono martiri di serie A e martiri di
serie B», ha detto Salvini arrivando a sostenere che «i bimbi morti
nelle foibe e i bimbi di Auschwitz sono uguali». Il presidente
dell’Europarlamento ha sottolineato che «chi nega uccide due volte». A
Basovizza, oltre a numerosi parlamentari - da Ettore Rosato a Giorgia
Meloni -, c’erano circa tremila persone, tra cui 400 studenti
provenienti dagli istituti superiori di tante città di Italia.
Il
giorno del ricordo, per una volta, è servito a unire la gran parte del
mondo politico. In tanti, da tutto il Paese, hanno fatto sentire la loro
vicinanza: dal presidente della Camera, Roberto Fico, al ministro della
Difesa Elisabetta Trenta. A Milano il sindaco Giuseppe Sala ha
annunciato che entro l’anno la sua città dedicherà un monumento in
memoria delle vittime. Per «squarciare finalmente» - ha detto il primo
cittadino - una pagina di storia su «cui c’è stato troppo silenzio».