Il Fatto 6.10.30
Soldi agli anti-abortisti. A Verona c’è un sì del Pd
Approvata la mozione del Carroccio, a favore anche la capogruppo democratica
di Andrea Tornago
Soldi
ad associazioni cattoliche anti-aborto, sostegno del parto in anonimato
negli ospedali, proclamazione di Verona “città a favore della vita”. La
città di Giulietta si schiera ufficialmente contro la legge 194 con la
mozione del leghista Alberto Zelger, approvata dal consiglio comunale di
Verona nella serata di giovedì tra polemiche e proteste. E il voto apre
uno squarcio nel Partito democratico. Perché tra i 21 favorevoli (sei
invece i voti contrari) c’è anche la capogruppo veronese del Pd, Carla
Padovani, lasciata sola però dagli altri consiglieri Dem presenti che
hanno votato contro e dai vertici del partito.
“Così non va. Non
si procede con colpi di mano ideologici su temi così delicati – commenta
il presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria del Pd,
Nicola Zingaretti –. Non si rispetta la vita se non si rispettano le
scelte delle donne, soprattutto quando sono difficili come lo è quella
di interrompere una gravidanza”.
Il caso assume proporzioni
nazionali e interviene anche il segretario dem Maurizio Martina: “La 194
non si tocca, la difenderemo sempre”.
La mozione, riesumata dagli
ultimi punti all’ordine del giorno, finisce ai voti grazie e un blitz
della maggioranza e prevede di destinare nel prossimo assestamento di
bilancio un “congruo finanziamento” ad associazioni e progetti contro
l’aborto. Come il progetto “Gemma” del Movimento per la vita, che
prevede l’adozione a distanza (con 2880 euro) di donne intenzionate a
interrompere la gravidanza, o il progetto “Chiara” del Centro diocesano
aiuto vita. Oltre a imporre di tappezzare Verona di manifesti
pubblicitari sul progetto regionale “Culla segreta”, che tutela il parto
in anonimato negli ospedali con conseguente adozione immediata del
bambino.
A colpire più di tutto però sono le motivazioni contenute
nel testo della delibera. Secondo il leghista Zelger, per colpa della
legge 194 oggi in Italia “manca all’appello una popolazione di 6 milioni
di bambini che avrebbero impedito il sorgere dell’attuale crisi
demografica”. Mentre la diffusione della pillola abortiva RU486 avrebbe
causato una “crescita degli aborti” e diffuso una “cultura dello
scarto”.
La mozione era già stata presentata a Palazzo Barbieri lo
scorso 27 luglio, ma la seduta si era interrotta prima della
discussione in seguito al parapiglia causato dal gesto di un consigliere
della lista Battiti (quella del sindaco Federico Sboarina), Andrea
Bacciga. Alle attiviste di “Non una di meno”, arrivate in aula per
protestare vestite come le “incubatrici viventi” della serie tv The
Handmaid’s Tale, Bacciga aveva rivolto il saluto romano. È finito
indagato dalla Procura di Verona per l’articolo 5 della legge Scelba,
che punisce chi “partecipando a pubbliche riunioni compie manifestazioni
usuali del disciolto partito fascista”.
Non passa invece la
mozione collegata, sempre a firma Zelger, che prevedeva la sepoltura
automatica dei feti: oltre a stabilire la celebrazione della “Giornata
internazionale dei bambini mai nati” per il 15 ottobre, avrebbe dovuto
dedicare alla sepoltura dei feti un’area del cimitero comunale vicino a
un monumento già esistente dedicato proprio ai “non nati”.
Non è
stato inserito nell’ordine del giorno per paura di defezioni nella
maggioranza, dove crescevano i mal di pancia. Dura la reazione di M5S,
Sinistra in Comune e Cgil: “Verona torna al Medioevo”.