sabato 6 ottobre 2018

Il Fatto 6.10.30
Soldi agli anti-abortisti. A Verona c’è un sì del Pd
Approvata la mozione del Carroccio, a favore anche la capogruppo democratica
di Andrea Tornago


Soldi ad associazioni cattoliche anti-aborto, sostegno del parto in anonimato negli ospedali, proclamazione di Verona “città a favore della vita”. La città di Giulietta si schiera ufficialmente contro la legge 194 con la mozione del leghista Alberto Zelger, approvata dal consiglio comunale di Verona nella serata di giovedì tra polemiche e proteste. E il voto apre uno squarcio nel Partito democratico. Perché tra i 21 favorevoli (sei invece i voti contrari) c’è anche la capogruppo veronese del Pd, Carla Padovani, lasciata sola però dagli altri consiglieri Dem presenti che hanno votato contro e dai vertici del partito.
“Così non va. Non si procede con colpi di mano ideologici su temi così delicati – commenta il presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti –. Non si rispetta la vita se non si rispettano le scelte delle donne, soprattutto quando sono difficili come lo è quella di interrompere una gravidanza”.
Il caso assume proporzioni nazionali e interviene anche il segretario dem Maurizio Martina: “La 194 non si tocca, la difenderemo sempre”.
La mozione, riesumata dagli ultimi punti all’ordine del giorno, finisce ai voti grazie e un blitz della maggioranza e prevede di destinare nel prossimo assestamento di bilancio un “congruo finanziamento” ad associazioni e progetti contro l’aborto. Come il progetto “Gemma” del Movimento per la vita, che prevede l’adozione a distanza (con 2880 euro) di donne intenzionate a interrompere la gravidanza, o il progetto “Chiara” del Centro diocesano aiuto vita. Oltre a imporre di tappezzare Verona di manifesti pubblicitari sul progetto regionale “Culla segreta”, che tutela il parto in anonimato negli ospedali con conseguente adozione immediata del bambino.
A colpire più di tutto però sono le motivazioni contenute nel testo della delibera. Secondo il leghista Zelger, per colpa della legge 194 oggi in Italia “manca all’appello una popolazione di 6 milioni di bambini che avrebbero impedito il sorgere dell’attuale crisi demografica”. Mentre la diffusione della pillola abortiva RU486 avrebbe causato una “crescita degli aborti” e diffuso una “cultura dello scarto”.
La mozione era già stata presentata a Palazzo Barbieri lo scorso 27 luglio, ma la seduta si era interrotta prima della discussione in seguito al parapiglia causato dal gesto di un consigliere della lista Battiti (quella del sindaco Federico Sboarina), Andrea Bacciga. Alle attiviste di “Non una di meno”, arrivate in aula per protestare vestite come le “incubatrici viventi” della serie tv The Handmaid’s Tale, Bacciga aveva rivolto il saluto romano. È finito indagato dalla Procura di Verona per l’articolo 5 della legge Scelba, che punisce chi “partecipando a pubbliche riunioni compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista”.
Non passa invece la mozione collegata, sempre a firma Zelger, che prevedeva la sepoltura automatica dei feti: oltre a stabilire la celebrazione della “Giornata internazionale dei bambini mai nati” per il 15 ottobre, avrebbe dovuto dedicare alla sepoltura dei feti un’area del cimitero comunale vicino a un monumento già esistente dedicato proprio ai “non nati”.
Non è stato inserito nell’ordine del giorno per paura di defezioni nella maggioranza, dove crescevano i mal di pancia. Dura la reazione di M5S, Sinistra in Comune e Cgil: “Verona torna al Medioevo”.