domenica 10 giugno 2018

Repubblica 10.6.18
La prof aggredita
“Picchiata per un 4 a quella madre dico non regalo voti a chi non lo merita”
intervista di Enrico Ferro


PADOVA Genitori che odiano i professori. E figli che imparano a farlo.
Nell’anno nero della scuola italiana, con 26 insegnanti aggrediti nei primi quattro mesi, la storia di Francesca Redaelli, professoressa di inglese della media Albinoni di Selvazzano, periferia ovest di Padova, è solo l’ultima in ordine di tempo. In questo caso è la media del 4 a fine anno a scatenare la furia di una madre con un figlio in classe prima che rischia la bocciatura.
Professoressa Redaelli, cos’è successo?
«Stavo per raggiungere i colleghi per gli scrutini, mi sono trovata davanti quella donna. Gridava: “Perché non ha interrogato mio figlio? Era un suo diritto”. Mi ha colpito con una manata in faccia, poi con un pugno in testa. Io sono caduta, quando ho ripreso conoscenza c’era sangue dappertutto».
Lei è stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di 20 giorni per la frattura del setto nasale. Per quel che è accaduto indagano i carabinieri. Come sta ora?
«Sono frastornata però sto ricevendo tanti attestati di vicinanza e solidarietà, anche dai miei ragazzi. Sa qual è la cosa che più mi dispiace?».
No, quale?
«Che la figlia di quella donna, un’altra alunna dell’istituto, abbia visto tutto perché si trovava nei paraggi».
Qual è la storia scolastica di questo studente?
«A fine marzo aveva alcune materie insufficienti. Sta seguendo un percorso sportivo che lo porta spesso all’estero. È rimasto assente quasi un mese.
Quando è tornato l’ho interrogato e ha preso 4. In una verifica scritta gli ho dato 3.5».
Cosa recrimina la madre?
«Voleva che lo interrogassi ancora una volta, ma l’avevo sentito il giorno prima. Lei si presentava a scuola a ogni ora, anche fuori dall’orario di ricevimento. Pretendeva di parlare con me e i miei colleghi, ci chiedeva di portarlo alla sufficienza. A volte ci lasciava lettere scritte a mano, indicando i suoi desiderata. Ma se un ragazzo merita 4 perché gli devo dare 6?».
Un’ultima possibilità l’ha data o no a questo giovane?
«Certo, l’ho interrogato giovedì mattina. Ha preso un altro 4».
Di lei dicono che è un’insegnante molto severa.
Questo non giustifica in alcun modo chi l’ha aggredita ma, insomma, è vero?
«Posso soltanto dire che non regalo voti, non lascio il mio numero di telefonino e non faccio gruppi WhatsApp con gli studenti. Mantengo sempre la giusta distanza e non credo possa essere una colpa».
Le statistiche nazionali parlano di un prof picchiato ogni quattro giorni. Com’è fare il suo lavoro oggi?
«Le dico solo che molto spesso i genitori li riceviamo in due, per evitare fraintendimenti e per avere sempre un testimone di ciò che accade».
Come si regolerà d’ora in poi con quei genitori?
«Non li voglio più vedere».