Internazionale 22.6.18
Le biblioteche sono un tesoro
The Guardian, Regno Unito
C’è
qualcosa di unico e prezioso in una biblioteca pubblica. Le biblioteche
sono una delle basi della civiltà. Permettono ai vivi di dialogare con i
morti, e questo tiene in vita una cultura. Ascoltiamo la voce degli
autori del passato, e nei loro testi ritroviamo le nostre
preoccupazioni. Quando saremo morti, altri parleranno dei libri che sono
nati da questo rapporto. Ma per gran parte della storia umana le
biblioteche sono state un bene privato. La cultura era inaccessibile
alle famiglie che non possedevano libri. La biblioteca pubblica, una
delle grandi innovazioni dell’epoca vittoriana, ha cambiato le cose. La
povertà o l’ignoranza dei genitori non potevano più imprigionare la
curiosità di un bambino. Tutti potevano leggere tutto, o quasi. Era un
loro diritto. Questa idea è ancora viva in alcuni paesi, ma nel Regno
Unito sta soffocando. Con i tagli ai fondi pubblici le biblioteche sono
state colpite senza pietà. Hanno perso libri, personale e ore di
apertura. Più di quattrocento biblioteche e 140 biblioteche mobili sono
state chiuse. La giustificazione è che le amministrazioni locali non
hanno più i fondi necessari e che la priorità dev’essere assegnata alle
case popolari e all’assistenza sociale. Altri sostengono che internet ha
quasi eliminato la necessità di una biblioteca. Al contrario, internet
ha reso le biblioteche (e i bibliotecari) ancora più utili. Milioni di
persone sono spiazzate dalle sfide del mondo digitale e dalla richiesta
di interagire attraverso uno schermo. La biblioteca non è solo una porta
verso un altro mondo. È un comitato di accoglienza e una guida nelle
terre sconosciute dell’intelletto. Come ha detto lo scrittore Neil
Gaiman, Google può darti centomila risposte a una domanda, ma un
bibliotecario può indicarti la risposta giusta.
Ora il governo
irlandese vorrebbe estendere l’orario d’apertura di duecento biblioteche
dalle 8 del mattino alle 10 di sera, sette giorni alla settimana.
L’obiettivo di raddoppiare i visitatori entro cinque anni contrasta
positivamente con l’atteggiamento britannico. Purtroppo, però, durante
le ore supplementari non ci sarà personale e le biblioteche resteranno
aperte solo per quelli che sanno come usarle. È meglio di niente, ma
significa non capire tutto quello che le biblioteche pubbliche possono
fare per le comunità. Le biblioteche sono fatte di bibliotecari, non del
contenuto dei cataloghi. Queste persone non sono solo un bene pubblico,
ma un tesoro pubblico.