Il Fatto 10.9.18
La scuola violenta. “Prof, non la passerai liscia”. Un lungo anno di aggressioni
L’ultima
campanella - Da settembre a oggi, trenta casi di docenti picchiati da
genitori e alunni. Tuttoscuola stima siano il triplo
di Virginia Della Sala
Scuole
chiuse, o quasi, dopo un anno di battaglia. E non in senso figurato.
Gli ultimi nove mesi sono stati scanditi da notizie di aggressioni agli
insegnanti da parte di alunni e genitori. È uno dei primi problemi che
dovrà affrontare il nuovo ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.
Politici, educatori, dirigenti ed esperti concordano: la figura
dell’insegnante ha perso autorevolezza. Sottopagati, considerati meri
esecutori dei capricci dei genitori, vittime della disintermediazione
che illude di non aver bisogno di professionisti. Viene chiamata “fine
dell’alleanza educativa” tra scuola e famiglia, di cui l’istituzione non
riesce più a farsi mediatore.
Il bilancio
33 violenze fisiche accertate e 81 stimate
La
rivista Tuttoscuola ha perciò attivato un contatore che ha raccolto,
durante l’anno scolastico, i casi di aggressione ai docenti. “Non sono
poche e tendono ad aumentare – spiega la rivista –. E per ogni
aggressione di cui si ha conoscenza certa, si stima che ve ne siano
almeno altre tre non rese pubbliche. Per non parlare delle violenze
verbali, ancora più diffuse come ci confermano diversi dirigenti
scolastici”. Dal settembre 2017, si contano 33 violenze fisiche
accertate e 81 violenze fisiche stimate. Una media di quattro episodi a
settimana.
Paola, settembre ‘17
Primo giorno, la figlia chiama e lei attacca la prof
La
madre di una ragazza di 16 anni entra in classe e strattona e spintona
l’insegnante davanti agli alunni dopo essere stata chiamata dalla figlia
in lacrime. La ragazza era stata rimproverata. La mamma si difenderà
sostenendo che la professoressa “perseguitava” la ragazza dall’anno
precedente.
Mirandola, ottobre ‘17
Lanciano il cestino contro la professoressa
C’è
un video: un 15enne afferra il cestino dell’immondizia e lo scaraventa
contro la docente che sta spiegando alla cattedra. Un altro, tira delle
penne, un terzo riprende la scena. I tre minorenni vengono denunciati
per violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
Monserrato, Ottobre ‘17
“Via lo Smartphone” e lo prende a pugni
Un
alunno, rimproverato dall’insegnante, le sferra un pugno in pieno
volto. “Il ragazzo stava dando dei colpi con un pezzo di cartone ai
compagni, forse un album da disegno o un quaderno, non ricordo bene – ha
raccontato la docente –. A quel punto l’ho ripreso e invitato a
comportarsi bene dicendogli che se non avesse smesso gli avrei preso il
cellulare”. Il quattordicenne ha preso il suo telefonino e le ha
sottratto la borsa. Quando lei si è avvicinata, l’ha colpita. La donna è
caduta a terra e ha perso i sensi. È stata portata in ospedale.
Avola, gennaio 2018
In due per rompergli le costole all’uscita
Il
professore di educazione fisica di sessan’anni rimprovera l’alunno di
12, irrequieto. Gli dice di chiudere la finestra e di stare composto, il
ragazzino – sostiene il docente – gli tira un libro. Lui chiama i
genitori che lo fermano in cortile e lo prendono a calci e pugni fino a
che l’uomo non finisce all’ospedale con una costola rotta. Nella loro
versione, sosterranno che sarebbe stato il professore a lanciare il
libro contro il ragazzo.
Como, gennaio 2018
Insulti e bestemmie perché gli avrebbe rotto il telefono
Esiste
un video: 84 secondi di insulti, bestemmie, minacce e accuse. Secondo
il ragazzo, il professore sarebbe colpevole di aver danneggiato il suo
smartphone, probabilmente ritirato dal docente in precedenza.
Caserta, Febbraio 2018
Maestra percossa per un consiglio
Una
mamma di una bambina di quattro anni picchia la maestra, sbattuta
ripetutamente con la testa contro il muro, perché non è d’accordo con il
suggerimento dato. La maestra aveva solo spiegato alla bambina come
fare delle “stanghette”.
Caserta, Febbraio 2018
L’interrogazione va male, lui la accoltella
Uno
studente di 17 anni accoltella in classe l’insegnante di 54 anni che
voleva interrogarlo per permettergli di recuperare una insufficienza.
Lui si rifiuta, lei gli impedisce di uscire. È una escalation: dalle
proteste alla nota disciplinare. Fino alla ferita al volto, un lungo
taglio con un coltellino tascabile. La professoressa viene ricoverata.
Alessandria, Febbraio ‘18
Legato alla sedia, ripreso e insultato
Una
insegnante supplente di prima superiore in un istituto tecnico, con
difficoltà motorie, viene legata alla sedia della cattedra con lo
scotch, presa a calci e sbeffeggiata da un gruppo di studenti mentre
altri riprendono la scena con uno smartphone. Ad allertare il bidello,
uno studente di un’altra classe che passava per caso.
Foggia, Febbraio 2018
Percosse al vicepreside di una scuola media
Trenta
giorni di prognosi dopo essere stato picchiato con calci e pugni dal
padre di uno degli alunni che frequentano la prima della scuola media
dove insegna. L’uomo lo ha aggredito all’uscita. Il giorno prima aveva
rimproverato il figlio di otto anni perché spingeva e rischiava di far
cadere le compagne in fila.
Lucca, Aprile 2018
“Inginocchiati e mettimi la sufficienza”
Due
video che mostrano violenza contro lo stesso professore in un istituto
tecnico di Lucca: nel primo, uno studente prova a strappargli di mano il
registro elettronico, gli intima di inginocchiarsi e di mettergli sei
sul registro. “Prof non mi faccia inc…re. Metta 6”. I compagni
riprendono la scena col telefono. E ancora: “Lei non ha capito nulla.
Chi è che comanda? Si inginocchi”. Dopo pochi giorni, inizia a circolare
un altro video in cui alcuni studenti indossano un casco integrale in
classe, provando a prendere a testate il professore.
Pesaro, Aprile 2018
Accendini al volto, i ripetenti: “Ti brucio”
Uno
tiene un accendino acceso davanti al volto del professore, l’altro lo
spinge, i compagni li incitano a dargi fuoco e riprendono la scena. Il
docente, molto scosso, non dice nulla. La preside lo scopre solo tramite
il video su Whatsapp di un conoscente. Oltre ai due studenti,
ripetenti, è stato identificato un terzo studente che incitava più di
altri ad appiccare il fuoco.
Torino, Aprile 2018
Punizione in biblioteca, il papà gli sferra un pugno
Il
padre di uno studente, mandato in biblioteca come sanzione per un
ritardo, colpisce con un pugno alla mandibola il professore, che finisce
al pronto soccorso.
Velletri, Aprile 2018
“Ti mando all’ospedale e ti sciolgo nell’acido”
“Te
faccio scioglie in mezzo all’acido, te mando all’ospedale professore’”:
il video è girato in un Istituto Tecnico di Velletri e a parlare è uno
studente, rivolto alla sua professoressa. Il diverbio è del 2017, ma è
diventato virale solo quest’anno. Dieci minuti di discussione,
l’insegnante ha minacciato di spedirlo dal preside per l’ennesima nota.
“Ma chi sei tu per dirmi che devo stare zitto. Ma voi volete proprio
finire all’ospedale – dice il ragazzino –. Ti faccio squaglià in mezzo
all’acido, ti faccio squaglià”. I compagni ridono e riprendono. “Mo ti
alzo tutto il banco ti alzo, vuoi vede’? Non mi provocà professore che
poi la macchina non te la ritrovi”. E quando lei esce per chiamare il
preside, lui prende a calci la porta.
Palermo, Aprile 2018
Picchia il prof ipovedente: emorragia cerebrale
Un
professore di 50 anni ipovedente viene picchiato e ferito gravemente
dal padre di una studentessa di terza media di un istituto comprensivo
di Palermo. Il professore avrebbe ripreso l’alunna in classe e lei,
all’uscita dalla scuola, avrebbe riferito al padre che l’insegnante
l’avrebbe picchiata. Salvo poi ritrattare e ammettere di essere solo
stata allontanata dall’aula.
Milano, Maggio 2018
“Ha graffiato mio figlio”: malmena la maestra
Una
mamma milanese quarantenne prende a “schiaffi” e a “calci” e tira i
capelli alla maestra durante un’ora disupplenza nella classe del figlio
di 8 anni. “La maestra ha stretto il braccio di mio figlio, che è un
bambino vivace, seguito dai servizi sociali, per tenerlo fermo. Gli
affondava le unghie. Lui si era agitato dopo aver saputo che non
sarebbero andati in ludoteca”, ha detto la mamma. La scuola ha dato
un’altra spiegazione: “Il bimbo soffre di un disturbo
oppositivo-provocatorio. Quel giorno si stava azzuffando con un compagno
e la maestra è intervenuta per separarli. Lo ha allontanato per
proteggerlo, il bambino ha cercato di morderla e l’ha presa a calci. E
nella concitazione si è ferito, graffiandosi”.
Taranto, Maggio 2018
Propone la sospensione per il bullo, lo schiaffeggiano
Il
padre di un alunno di scuola secondaria di I grado aggredisce con
schiaffi e pugni il professore che aveva proposto la sospensione per 5
giorni del ragazzo che, richiamato perché picchiava i compagni, si era
rivolto in modo minaccioso al docente.
Padova, Giugno 2018
La figlia va male in inglese, lei picchia l’insegnante
La
madre di un alunno di scuola media aggredisce l’insegnante di inglese
che aveva dato un voto insufficiente al figlio. Allo scontro verbale nel
cortile della scuola prima delle lezioni è seguito uno schiaffo in
faccia. La professoressa è caduta a terra, si è ferita al labbro e, con
un livido in volto, si è fatta medicare all’ospedale.