il manifesto 10.2.18
Macerata, partecipare è inevitabile
Dopo
la retromarcia di mercoledì, l'Arci torna in piazza e anche l'Anpi è
presente. La partigiana Lidia Menapace, candidata con Potere al Popolo:
essere qui un dovere, io che la Resistenza l'ho fatta provo ribrezzo
davanti a chi mette sullo stesso piano fascismo e antifascismo. Corteo
nazionale il 24 a Roma, stavolta con l'adesione del Pd
di Andrea Fabozzi
La
staffetta partigiana Lidia Menapace, 94 anni, è salita sul pullman a
Bolzano questa mattina alla cinque. Destinazione Macerata. «Era
inconcepibile pensare di impedire una manifestazione pacifica e
antifascista, Minniti non ha scusanti. Che abbia messo fascisti e
antifascisti sullo stesso piano a me, che la Resistenza l’ho fatta, fa
semplicemente ribrezzo». Dunque al corteo. Malgrado le agitazioni del
sindaco, che adesso impone un goffo coprifuoco, malgrado la retromarcia
di mercoledì di Anpi, Arci, Cgil e Libera. Menapace è una dirigente
dell’Anpi e spiega che non c’è «nessun bisogno di fare polemiche, oggi
in piazza ci saranno moltissimi circoli partigiani, tra noi discutiamo e
dissentiamo democraticamente». Ma il dissenso è stato tanto forte da
imporre un sostanziale ripensamento rispetto alla decisione di disertare
il corteo di Macerata. La presidente nazionale dell’Arci Francesca
Chiavacci è già lì e oggi sarà in piazza.
Ieri mattina le
organizzazioni promotrici dell’appello «Mai più fascismi» (oltre ad
Anpi, Arci, Cgil e Libera ci sono gli altri sindacati confederali,
l’Aned, le Acli, i comitati Dossetti…) si sono incontrate per segnare la
prima correzione di rotta. Con un comunicato hanno chiesto al ministero
dell’interno e alle autorità di polizia di non vietare il corteo di
oggi – decisione che al ministero appariva già inevitabile, malgrado le
prime minacce di Minniti («se non rinunciano ci penserà il Viminale»).
Nella stessa riunione è stata confermata la data della manifestazione
nazionale antifascista: il 24 febbraio a Roma; il Pd a questa
manifestazione aderisce. Nel pomeriggio una riunione della presidenza
nazionale dell’Arci determinava una svolta ancora più netta. Prima
l’associazione avvertiva che «sono le forze neofasciste che devono
essere condannate e fermate, non chi vi si oppone e vuole testimoniarlo
pubblicamente». Poi la presidente Chiavacci decideva di partire per
Macerata «per stare accanto ai circoli che hanno deciso di esserci. Ogni
luogo in cui si pratica l’antifascismo è un luogo giusto e necessario».
Un
successo della mobilitazione partita dal circolo «casa dei popoli
Rinascita» di Pisa, che è andata avanti raccogliendo le firme di 190
circoli Arci decisi a partecipare alla manifestazione di oggi, malgrado
l’iniziale dietrofront della dirigenza nazionale. Anche interi comitati
provinciali che adesso sono una quindicina (tra gli ultimi Lecce,
Catania e Bergamo). Quasi dello stesso livello la mobilitazione che ha
spinto l’Anpi a un nuovo comunicato, nel quale si ricorda che la scelta
di accogliere l’appello del sindaco di Macerata era stata «sofferta»,
per quanto «ponderata e libera» e adottata solo «per senso di
responsabilità nei confronti della comunità cittadina». Diversi comitati
(Roma, Pescara) hanno aggiunto la loro adesione a quelle arrivate
giovedì, ha deciso di esserci anche il circolo di Macerata, che ieri ha
ricevuto la visita della presidente nazionale Carla Nespolo. Che ha
trovato così il modo di essere vicina alla città e ai feriti.
Anche
la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso ha sentito il
bisogno di spiegare ai suoi iscritti la retromarcia di mercoledì. In una
lettera interna ha attribuito la responsabilità principale ai
rappresentanti regionali e cittadini: «Non può essere nostro costume
proclamare una manifestazione senza il consenso delle strutture locali».
La Fiom, tra le prime a rompere con la decisione di disertare, ha
organizzato i pullman e oggi sfilerà a Macerata accanto ad Emergency.
Anche don Ciotti ha spiegato che «Libera ci sarà, come sempre» (ma non
lui in persona, che ieri sera era a Bari). Liberi e Uguali di fronte ai
nuovi eventi ha deciso di ingrossare la sua delegazione, inizialmente
limitata ai tre capi partito: ci saranno una decina di parlamentari. La
lista +Europa ieri sera ha deciso di aderire e il segretario dei
radicali italiani Riccardo Magi sarà a Macerata. E c’è dal primo momento
Potere al Popolo, lista per la quale Lidia Menapace è candidata in
Trentino. «Sono al senato, alla camera c’è Boschi che dice di voler
imparare il tedesco. Siccome parla sempre di Renzi le ho detto “stai
attenta, leader in tedesco si dice führer”».