Repubblica 7.9.17
Caso Sicilia e alleanze.
Il progetto
comune tra Campo progressista e Mdp a rischio per le divergenze
nell’isola. L’appello unitario a vuoto: no di Micari alle primarie con
Fava. Due interviste sulle chance di ricucitura
A Palermo il capo di Ap incontra il candidato del centrosinistra
Il muro del rettore “Non parlo a Fava” E arriva D’Alema
di Emanuele Lauria
PALERMO.
Un incontro lungo un’ora, sulla terrazza di Villa Igiea, il grand hotel
con vista sul molo dell’Acquasanta. Così il ministro Angelino Alfano e
il rettore Fabrizio Micari chiudono un accordo che nei fatti delimita il
campo della coalizione di centrosinistra in Sicilia: con il Pd, la
lista di Leoluca Orlando e altri movimenti di area (fra i quali il
Megafono del governatore uscente Rosario Crocetta), c’è dunque
Alternativa popolare. Porte chiuse, nei fatti, alla sinistra. Micari si
dice ancora “fiducioso” sull’allargamento a Si e Mdp ma non risponde
neppure a una mail con l’invito a incontrarsi che Claudio Fava, il
candidato di questi due partiti, gli aveva inviato. «Sono ancora qui con
il telefono in mano», dice il deputato bersaniano in serata. Ma Micari
fa sapere che quel cellulare non squillerà: «Sinceramente - afferma il
rettore dell’Università di Palermo - non saprei cosa dire a Fava che mi
manda una richiesta di confonto corredandola con la condizione di
lasciare Alfano e fare le primarie. Non mi sembra sia un metodo
accettabile». A questo punto, ognuno per la propria strada: Fava aprirà
oggi la campagna elettorale con D’Alema nel Messinese, Micari domani e
sabato al fianco di Matteo Renzi nel tour isolano dell’ex premier.
D’altronde,
un incontro a Montecitorio fra Lorenzo Guerini e Pierluigi Bersani,
alla presenza di Bruno Tabacci, ha confermato ieri la distanza fra il Pd
e Mpd. Il braccio destro di Renzi ha chiesto all’ex segretario i motivi
della rottura con Micari e l’abbandono del “modello Palermo”, che li
aveva visti sostenere insieme Leoluca Orlando. Bersani ha contestato
nuovamente al Pd la scelta di tenere in coalizione gli alfaniani. Adesso
rimane da verificare la posizione di Giuliano Pisapia, che aveva
lanciato un appello a unire le forze, proponendo Fava in tandem con
Micari. Anche alla luce di un altro punto dell’accordo stretto ieri a
Palermo fra il rettore e Alfano: quello di designare come vicepresidente
l’eurodeputato di Ap Giovanni La Via. Micari afferma di non aver
sentito Pisapia. Ma di essere “rassicurato” - questo il termine usato -
dalle dichiarazioni in suo sostegno fatte martedì.