giovedì 1 giugno 2017

Repubblica 1.6.17
Trattativa confermata Barbareschi: “Ognuno si è salvato come poteva”
Dopo le polemiche l’offerta d’acquisto per il Teatro Eliseo
Rosaria Amato Anna Bandettini


ROMA. Il via libera alla manovra ha assicurato in maniera praticamente definitiva il finanziamento straordinario di 8 milioni in due anni al Teatro Eliseo di Roma. Infatti è difficile che al Senato ci siano modifiche, data l’urgenza del provvedimento, nonostante fonti dei ministeri dell’Economia e della Cultura ribadiscano la forte contrarietà all’emendamento. E intanto spunta un retroscena: c’è una proposta di acquisto per lo stabile del Teatro Eliseo. La conferma viene da Carlo Eleuteri, uno dei due soci proprietari dell’immobile di via Nazionale, che parla di «trattative private con l’attuale inquilino ». Da indiscrezioni emerge che l’offerta d’acquisto per l’immobile si aggirerebbe tra i 6,4 e i 6,8 milioni di euro, e dunque una parte consistente dei finanziamenti garantiti dalla manovra. Una parte dei fondi servirà invece a coprire in parte il deficit del teatro, dichiarato in una conferenza stampa dallo stesso Luca Barbareschi, amministratore unico della società che ha in gestione il teatro: quattro milioni. Dice Barbareschi: «L’immobiliare è una questione diversa, in ogni caso non è un mio problema, io in qualunque momento potrei vendere un appartamento e comprare lo stabile. E comunque il costo di acquisto della proprietà impatta nel bilancio come il suo affitto attuale: 430.000 euro l’anno».
Barbareschi spiega così le motivazioni del finanziamento: «Io ho preso questo teatro che era fallito, ho raccolto una sfida, ho messo di tasca mia cinque milioni solo per rimetterlo in moto perché non era a norma, era una cosa da galera. Tenere aperto l’Eliseo costa quattro milioni l’anno, il botteghino incide sì e no per il 10 per cento». Cita le tante manifestazioni gratuite, gli spettacoli al teatro di Tor Bella Monaca (periferia popolare della capitale). Anche se dai dati del Mibact risulta che per questo progetto il Teatro Eliseo ha percepito un finanziamento ad hoc di 250.000 euro. In tutto 1,2 milioni di euro in due anni che secondo lo stesso Mibact collocano l’Eliseo «nella media degli altri Teatri di Rilevante Interesse Culturale ». Mentre questi altri 8 milioni lo pongono decisamente al di sopra: da qui le vibrate proteste dell’Agis, di Federvivo e della Consulta dello Spettacolo. Contattato da
Repubblica
uno dei due proponenti dell’emendamento, Sergio Boccadutri del Pd, non dà spiegazioni e riaggancia precipitosamente, senza più rispondere.
Il Fondo per lo spettacolo da tempo è una coperta corta: è all’esame del Senato un progetto di legge che porterà a circa 450 milioni lo stanziamento annuale e sdoppierà il Fus, separando le fondazioni lirico-sinfoniche da tutte le altre istituzioni dello spettacolo. Nell’attesa, ammette lo stesso Barbareschi, «poiché non c’è stato un trattamento equo, ognuno si è salvato come poteva. Io ho ricevuto il sostegno di tanti teatri, dallo Stabile di Genova al Teatro della Toscana». Dimenticando che martedì l’Agis e le associazioni di categoria del teatro hanno duramente protestato con il ministro Padoan.