domenica 2 luglio 2017

Repubblica 2.7.17
L’ex premier a Milano per la convention dei circoli “Parlo con tutti, non mi fermo davanti a nessuno” A Roma il debutto di Insieme: “La nuova casa comune”
Duello nel centrosinistra tra Renzi e Pisapia “Senza Pd solo sconfitte” “Da solo non puoi vincere”
di Giovanna Casadio

ROMA.«Pisapia e Bersani? Ragiono con tutti ma non mi fermo». Parola di Matteo Renzi, il leader. All’assemblea dei circoli – mix di dirigenti e società civile – il segretario dice che senza il Pd non c’è futuro: «Senza di noi si perde, centrosinistra senza Pd è da Nobel per la fantasia». E che la politica italiana «sembra improvvisamente in mano alla nostalgia, a un passato meraviglioso che non è mai esistito». L’Unione, l’Ulivo e vecchie storie, mentre i Dem vogliono guardare al futuro. Fine mattina, a Milano: Renzi non tende la mano alla piazza dell’Ulivo che, di lì a a poche ore si riempirà a Roma per ascoltare Giuliano Pisapia e Pierluigi Bersani, e accompagnare la nascita del nuovo partito della sinistra. Per ora si chiama “1nsieme”, a settembre tutti nello stesso gruppo parlamentare.
Pisapia, «l’anti leader, il leader riluttante» (così lo definisce Gad Lerner che presenta la kermesse ulivista) incassa e rilancia: «Da soli non si va da nessuna parte. Non c’è altra strada che quella che stiamo percorrendo, insieme». Non manca di colpire il Pd di Renzi ma in modo soft («British», commentano i militanti in piazza) ascoltandolo quando attacca: «Stiamo costruendo un programma che è quello che ci deve unire e che ci divide dalla destra... ma purtroppo non solo dalla destra». La frattura con il Pd di Renzi è profonda: va dal giudizio sull’articolo 18 («Un errore»), alla presa di distanza dalla riforma della scuola, al no alla cancellazione dell’Imu per tutti, al punto programmatico di «spostare oneri fiscali sui patrimoni». È il tempo della «nuova casa comune della sinistra» che significa essere «uniti e radicalmente innovativi e soprattutto bisogna fare cose di sinistra non dire semplicemente di essere di sinistra».Cita Prodi, l’ex sindaco di Milano dal palco che è proprio sotto le finestre di quella che è stata la sede dell’Ulivo.
Ma a Milano Renzi ha tracciato la sua road map senza tenere conto della piazza ulivista. Spiega che punta a vincere con la ricetta del Lingotto di Veltroni e con personalità civiche. Annuncia un tour in treno per l’Italia da settembre e convoca per giovedì la Direzione. «I leader li scelgono i voti, non i veti»: ricorda.
E a Roma lancia l’affondo Pierluigi Bersani, ex segretario del Pd ora in Mdp-Articolo 1, l’altro socio di “1nsieme”. «Parliamo di discontinuità per nostalgia? Perché non abbiamo fatto il vaccino obbligatorio contro l’antirenzismo? Lo facciamo perché abbiamo un pensiero, se ne prenda atto e vorrei dire ai dirigenti Pd: ma voi un pensiero ce l’avete? Ora che si sono liberati di D’Alema alla guida della Feps, il pensiero ce lo darà Bonifazi?Un po’ di misura il mondo non gira attorno alla Leopolda». E ancora più duro: «Basta camarille, basta gigli magici. E basta arroganza, non se ne può più...».
Massimo D’Alema è sotto il palco con la moglie Linda Giuva e si limita a derubricare la questione del centrosinistra unito con un laconico: «Del rapporto con il Pd si parlerà dopo le elezioni». Nella piazza dell’Ulivo ci sono i dem della sinistra Andrea Orlando, Gianni Cuperlo, Andrea Giorgis, Cesare Damiano. «Noi facciamo il genio civile, tentiamo di ricostruire ponti...», ripete Cuperlo. C’è Bruno Tabacci con il Centro democratico, anche loro soci di “1nsieme”. Da Boldrini ai Verdi a Possibile di Pippo Civati, la sinistra si è radunata da Pisapia.